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Reggia Caserta, sindacati contro il direttore perché lavora…

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lettera al ministro franceschini

Reggia Caserta, sindacati contro il direttore perché lavora troppo. Lui: un capo che lavora primo diritto dei dipendenti

Chi si lamenta di un direttore che lavora troppo dovrebbe invece «rendersi conto che il vento è cambiato. E la pacchia è finita!». Matteo Renzi sul suo profilo Facebook interviene a sostegno di Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta, protagonista, suo malgrado, dell’ennesima querelle che investe la dimora settecentesca più visitata del Paese. A sollevare il caso, una lettera firmata dalle sigle sindacali Uil, Unione sindacale di base e Ugl, e indirizzata al ministro dei Beni culturali e del turismo, Dario Franceschini.
«Il direttore permane nella struttura sino a tarda ora, senza che nessuno abbia comunicato e predisposto il servizio per tale permanenza», abitudine «che mette a rischio l'intera struttura». La “colpa”di Mauro Felicori, secondo i sindacati, dunque è quella di lavorare, ogni giorno di buon mattino fino ad oltre le 8 di sera, cercando di concretizzare il mandato che gli e' stato affidato sei mesi fa, cioè riportare lo straordinario monumento al centro dell'interesse di flussi consistenti di turismo.

Felicori, poi, rispetto ai suoi predecessori, la Reggia la vive tutto il giorno, pur non essendo casertano: da quando è stato nominato non lascia la città neppure nel weekend, quando lo raggiunge la moglie e insieme ne visitano il centro storico e i dintorni. E lavora, soprattutto, Felicori, tanto che nell'ultimo mese senza alcun evento particolare o campagna promozionale, gli ingressi sono cresciuti del 70%. Solo la sua presenza, dunque, garantisce che i servizi legati al palazzo siano continui.
«Questo direttore lavora troppo. Così non va. Questo il grido d'allarme lanciato contro il nuovo direttore della Reggia di Caserta - scrive Renzi su FB - l'accusa sembra ridicola, in effetti lo è. I sindacati che si lamentano di Felicori, scelto dal governo con un bando internazionale, dovrebbero rendersi conto che il vento è cambiato. E la pacchia è finita! La Reggia di Caserta è un luogo meraviglioso. Il direttore Felicori ha mandato chiaro: rilanciarla. E noi siamo con lui. Quando ho visitato la Reggia ho detto chiaramente che noi credevamo in questo luogo pazzesco e che faremo di tutto perchè gli italiani e gli stranieri tornino a visitarla. Il direttore sta facendo semplicemente il suo lavoro. E noi siamo con lui senza paura. Il vento è cambiato. Viva la cultura, viva l'Italia che si impegna». E per riaffermare il concetto, anche una bella foto: il presidente del Consiglio sorridente con una mano sulla spalla del direttore, quasi ad incoraggiarlo ad andare avanti.

«Quando ho saputo della lettera sono rimasto esterrefatto, anche perché in una azienda efficiente i lavoratori stanno meglio. Il primo diritto del lavoratore è avere una organizzazione adeguata e dei capi che lavorano. Ciò avviene in un'azienda efficiente e che valorizza il lavoro». Felicori commenta così, ai microfoni di Radio24, la vicenda. Poi, un passaggio anche sui prossimi obiettivi per valorizzare la Reggia: “Il 1° giugno apriamo alla Reggia la collezione Terre Motus: una delle collezioni di arte contemporanea più importanti del mondo. Sarà il più grande evento del 2016, per me. Saranno visibili per la prima volta 76 opere che erano mal collocate o che non si potevano vedere: quadri di grandi dimensioni di artisti come Wharol, Haring e Beuys”.

Per il direttore della Reggia quello dei sindacati «è stato un gesto di sfida che finisce solo per danneggiare l'immagine di tanti lavoratori della Reggia che stanno partecipando con passione al progetto di rilancio del Palazzo Reale. Io - dice il funzionario bolognese - non ho nulla di cui giustificarmi, per me questo incarico rappresenta un'enorme responsabilità. La Reggia è inoltre vigilata 24 ore su 24, e anche se il direttore chiedesse a qualcuno di fare lo straordinario per seguirlo dopo la chiusura non ci sarebbe nulla di male, ma io non l'ho mai fatto. L' obiettivo - ribadisce Felicori - è riaprire regolarmente tutti quegli spazi che ho trovato chiusi, ad iniziare dal Teatro di Corte».

A prendere le distanze dai sindacati anche la segretaria della Cgil, Susanna Camusso: «Si può sbagliare, ma quando si sbaglia bisogna riconoscerlo e quei sindacati alla Reggia di Caserta hanno sbagliato». E la Fp Cgil in una nota sottolinea la «piena disponibilità per la costruzione di un piano strategico concertato che punti al rilancio della struttura».

La Uil ha annunciato che procederà «alla sospensione di tutti i propri sindacalisti coinvolti». Lo hanno dichiarato il leader del sindacato, Carmelo Barbagallo, e il segretario generale della Uilpa, Nicola Turco. «Faremo le nostre verifiche - hanno affermato - e agiremo contro i responsabili di questa incredibile e incresciosa vicenda che danneggia, innanzitutto, quei milioni di lavoratori pubblici che onestamente fanno il proprio dovere per lo sviluppo del Paese».

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