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Inchiesta Anas, la GdF esegue 19 arresti: coinvolto anche un deputato

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l’operazione «dama nera 2»

Inchiesta Anas, la GdF esegue 19 arresti: coinvolto anche un deputato

Ansa
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Diciannove arresti (16 ai domiciliari, 3 in carcere), 36 indagati (tra cui un politico), 50 perquisizioni, disponibilità finanziarie per 800mila euro sequestrate. È il bilancio dell'operazione «Dama Nera 2» che ha portato all'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare a carico di dirigenti e funzionari di Anas Spa, di imprenditori titolari di aziende appaltatrici di opere pubbliche e di un avvocato. I reati contestati, a seconda delle singole posizioni, vanno dalla corruzione per l'esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d'ufficio alla turbata libertà degli incanti, dall'autoriciclaggio al favoreggiamento personale e alla truffa.

Si tratta degli sviluppi dell'inchiesta che nello scorso ottobre aveva già portato all'individuazione di un gruppo accusato di pilotare appalti pubblici. «Le persone che sono state oggetto questa mattina di provvedimenti cautelari - precisa il Cda dell'Anas - sono quelle che erano state già arrestate nella prima fase delle indagini e già licenziate da Anas con procedura accelerata, con qualche attesa eccezione». Tra gli altri, arresti domiciliari per Antonella Accroglianò, la Dama Nera appunto, già finita in carcere lo scorso ottobre: considerata dagli inquirenti la figura centrale del sistema illecito quale ex dirigente responsabile del Coordinamento tecnico amministrativo di Anas, Accroglianò ha poi deciso di collaborare con i magistrati e di raccontare come funzionava il giro di mazzette.
Il politico coinvolto nella nuova tranche dell'operazione è Marco Martinelli, deputato di Forza Italia: secondo l'accusa,come componente della VII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici, «poteva garantire la nomina di un presidente di gara che non fosse ostile all'impresa Ricciardello». La commessa che lo mette nei guai riguarda, in particolare, i lavori della strada statale 117 Centrale Sicula in corrispondenza dello svincolo con la Ss 120 e lo svincolo di Nicosia nord.

Il Gip del Tribunale di Roma nell'ordinanza di custodia parla di «un marciume diffuso all'interno di uno degli enti pubblici più in vista nel settore economico degli appalti», reso ancora più «sconvolgente» dalla facilità di intervento del sodalizio per eliminare una penale, aumentare interessi e facilitare il pagamento di riserve, nonché, ancora più grave, far vincere un appalto ad una società «amica», a discapito di altre risultate più meritevoli.

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