6/10 Siria/L'ascesa dell'Isis (2014)
Nella primavera del 2014 l'Isis si distacca definitivamente dal Fronte di al-Nusra. In giugno dà il via a un'offensiva inarrestabile. Cadono Mosul, Tikrit e diverse altre città dell'Iraq. Il male addestrato e poco motivato esercito iracheno ha sempre la peggio, in alcuni casi fugge ancor prima di combattere. Solo le forze curde (i peshmerga) oppongono resistenza e riescono a salvare l'importante centro petrolifero di Kirkuk, abbandonato dalle forze irachene. Il 29 giugno l'Isis proclama la nascita del Califfato. In pochi mesi, dal giugno all'agosto del 2014, lo Stato Islamico riesce a conquistare un territorio esteso quanto la Gran Bretagna.
Facendo appello a una rigida versione del Corano, nei territori conquistati impone leggi crudeli e oscurantiste su quasi otto milioni di persone. Migliaia di miliziani stranieri (foreign fighters) arrivano da tutto il mondo per rafforzare il suo esercito. I miliziani di Abu Bakr al Baghdadi danno il via a una persecuzione contro la comunità degli Yazidi, una comunità religiosa diffusa nelle regioni del Sinjar iracheno da prima della comparsa in quelle regioni dell'Islam.
Le Nazioni Unite stimano che ne siano stati uccisi tra i 5mila e i 7mila e altre migliaia siano stati catturati e venduti come schiavi, mentre altri 50mila sono stati costretti ad abbandonare la regione per evitare analoga sorte.
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