5/10 Siria/La guerra dentro la guerra, dal 2013 fino ad oggi
Ma in Siria la situazione è degenerata. Ormai si combatte una guerra dentro la guerra. Non meno feroce di quella riportata sui media è la guerra fra le diverse anime dell'opposizione, una costellazione di gruppi armati (centinaia) con agende politiche inconciliabili, che spesso hanno in comune una sola cosa: puntare al rovesciamento del presidente Bashar al-Assad.
Il fronte del regime è compatto e facilmente identificabile. Quello dei ribelli è talmente frammentato da risultare difficile ricostruire chi comanda, cosa comanda e dove comanda. Le alleanze si creano e si disfano anche nel volgere di poche settimane. Jabat al Nusra, movimento qaedista che ricorre spesso e volentieri agli attacchi kamikaze, è il gruppo più organizzato e armato insieme ai salafiti radicali di Ahrar al-Shams.
Intanto, già da fine del 2012, cominciano ad avanzare militarmente le bandiere nere dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isil) . Tra il settembre del 2013 e il marzo del 2014, l'Isis conquista alcuni quartieri di Raqqa e combatte con numerose milizie di ribelli, tra cui i qaedisti di Jabat al Nusra – prima loro alleati. In marzo a Raqqa, città orientale della Siria dove vive un milione di abitanti, viene fondata la capitale di quello che tre mesi dopo diverrà l'attuale Califfato islamico guidato da Abu Bakr al-Baghdadi.
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