Dopo le rivolte in Tunisia, Egitto e Libia, il 15 marzo del 2011 migliaia di dimostranti manifestano pacificamente nella città di Daraa, nella Siria meridionale, per chiedere le dimissioni del regime guidato dal presidente Bashar al-Assad. Il 18 marzo le manifestazioni si trasformano in proteste di massa senza precedenti. Le forze dell'ordine aprono il fuoco contro la folla lasciando a terra decine di dimostranti. Nelle settimane seguenti la rivolta dilaga in altre città del Paese fino ad estendersi a tutta la Siria. L'esercito risponde inviando i carri armati, le vittime sono centinaia. Succeduto nel 2000 al padre Hafez, conosciuto come il leone di Damasco che aveva governato il Pase dal 1971 con il pugno di ferro, Bashar, allora appena 35enne, porta avanti il predominio del Partito Baath (di tendenza laiche) in mano all'enclave alawita(sciiti duodecimani alleati dell'Iran). Portando così avanti un regime che discrimina la maggioranza sunnita e la consistente minoranza curda.