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Dossier Due intimidazioni al giorno per gli amministratori pubblici

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Due intimidazioni al giorno per gli amministratori pubblici

Non è una bella contabilità quella che aggiorna il numero degli amministratori pubblici sotto tiro. Eppure, alla luce delle continue minacce e intimidazioni che i governanti locali giornalmente ricevono, da qualche anno Avviso Pubblico (l'Associazione per la formazione civile contro le mafie) la tiene costantemente aggiornata. Proprio ieri ha aggiornato la triste classifica, con riferimento al periodo 1° gennaio – 15 marzo 2016. I dati sono stati presentati da Avviso Pubblico a Roma, nel corso dell'assemblea nazionale, che si è svolta alla presenza di Filippo Bubbico, viceministro dell'Interno e Doris Lo Moro, Senatrice e Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli amministratori locali minacciati. A portare un saluto in apertura dell'Assemblea anche la Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi.

La giornata è stata dedicata ad Aldo Moro, il presidente della Democrazia Cristiana, sequestrato proprio il 16 marzo 1978, ai due carabinieri uccisi a bordo della sua auto, Oreste Leonardi e Domenico Ricci, e ai tre poliziotti che viaggiavano sull'auto di scorta, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. I casi di intimidazioni e minacce (proiettili spediti, parti di animali a domicilio come spesso accade nei macabri rituali mafiosi, aggressioni, ordigni, lettere e incendi) sono stati complessivamente 96 (quasi due al giorno), distribuiti in 15 regioni e 78 comuni.

Al primo posto la Calabria con 23 episodi registrati (non ci si poteva certo sbagliare anche se va sempre tenuto conto che le raffinate regie criminali al Sud fanno spesso in modo che le minacce e le intimidazioni siano un'abile mossa per distogliere le attenzioni o sviare le analisi) e a seguire la Sicilia (17) , la Puglia (14) e la Campania (10). C'è poi la Sardegna (dove una certa mentalità violenta è dura a morire anche se non può certo essere paragonata alle mafie tradizionali) e a degradare le altre regioni. Tra le province, al primo posto c'è Reggio Calabria (nulla di nuovo anche qui) e poi Cosenza, Napoli, Palermo, Trapani e Ragusa. Oltre agli amministratori pubblici (in primo luogo sindaci), sotto tiro rientrano anche dipendenti pubblici, mezzi e strutture delle amministrazioni, parenti e politici. In occasione dell'assemblea nazionale, Avviso Pubblico ha anche lanciato un appello con sette punti per una politica credibile e responsabile a tutti coloro che si candideranno alle prossime elezioni amministrative, che si svolgeranno in circa 1.300 Comuni.

r.galullo@ilsole24ore.com

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