Italia

Terzo ricorso di Bassolino: si rivoti nei seggi contestati

  • Abbonati
  • Accedi
(none)

Terzo ricorso di Bassolino: si rivoti nei seggi contestati

  • –Vera Viola

NAPOLI

Terzo atto: ieri Antonio Bassolino ha presentato il suo terzo ricorso. Questa volta l’ex sindaco impugna il risultato delle primarie del centrosinistra – che si sono svolte a Napoli il 6 marzo scorso – con un ricorso davanti alla Commissione di garanzia nazionale, chiedendo di ripetere il voto nei cinque seggi (2 nel quartiere di San Giovanni, 1 a Piscinola e 2 a Scampia) in cui sono state registrare irregolarità.

L’annuncio della presentazione del nuovo ricorso lo ha dato lo stesso Bassolino ieri con un post su Facebook.

Bassolino definisce “inquietanti” gli episodi registrati fuori ai seggi delle primarie di San Giovanni a Teduccio, Scampia e Piscinola. Dove – come testimoniato e denunciato da un video della testata giornalistica on line Fanpage – alcuni consiglieri del Pd avvicinavano gli elettori per invitarli a sostenere il candidato renziano Valeria Valente e in alcuni casi offrivano loro anche l’euro necessario per votare.

I primi due ricorsi, presentati al Comitato provinciale di coalizione del centrosinistra sono stati bocciati per motivi formali e sostanziali. L’ultimo ricorso invece porta il “caso Napoli” davanti alla Commissione nazionale di garanzia del Pd, presieduta da Gianni Dal Moro. Da questa si vorrebbe sia un giudizio sulle precedenti “sentenze”, sia un giudizio politico sulla querelle.

Il ricorso, confezionato dall’avvocato ed ex sindaco Riccardo Marone, contesta tra l’altro la legittimità del regolamento per le primarie di Napoli in violazione dell’articolo 19 dello statuto; il fatto che la decisione assunta rispetto al secondo ricorso sia stata adottata solo da sette componenti a fronte di un collegio di 15; la presenza ai lavori del segretario del Pd di Napoli, Venanzio Carpentieri, sebbene non facesse parte del comitato. Il ricorso cita anche, tra l’altro, i precedenti di Genova dove di fronte a contestazioni analoghe sono stati annullati i voti di tutto il seggi o elettorale e quello delle primarie napoletane del 2011, annullate in toto per «un’anomala partecipazione di voto in un seggio».

Per l’ex primo cittadino di Napoli, insomma, il Comitato per le primarie di coalizione non ha saputo garantire il democratico esercizio del voto.

È anche possibile che la Commissione di garanzia interpellata dichiari di non essere competente a giudicare in materia. Ma l’intento non dichiarato da Bassolino, che emerge chiaramente, è indurre Matteo Renzi a riesaminare l’accaduto e ad esprimersi per sgombrare il campo da ogni dubbio sulla regolarità della consultazione contestata. In ballo, a parere della frangia napoletana, c’è la credibilità del partito. E la consultazione per Napoli.

Il braccio di ferro tra Napoli e Roma potrebbe durare ancora qualche giorno al massimo, poi di primarie si discuterà lunedì in occasione della direzione nazionale del partito voluta da Renzi all’indomani del caos nella Capitale. Per la prossima settimana insomma, Antonio Bassolino dovrà tirare le somme e decidere se restare ne lPd o uscirne e candidarsi a sindaco di Napoli con l’appoggio di liste civiche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA