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Migranti, Mattarella: muri inaccettabili, l’Europa si impegni…

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visita in camerun

Migranti, Mattarella: muri inaccettabili, l’Europa si impegni di più in Africa

La crisi dei migranti e la lotta al terrorismo, tra la tentazione degli egoismi nazionali e le responsabilità dell’Europa. Sono i temi toccati questa mattina dal presidente della Repubblica nel suo incontro con gli studenti dell’università Yaoundè I, in Camerun. «La tentazione di alzare muri, erigere barriere di filo spinato, rifugiarsi in un illusorio isolamento, presente in parte della stessa opinione europea - ha spiegato Mattarella parlando dell’emergenza rifugiati - oltre che moralmente inaccettabile, è del tutto inefficace. Soltanto la cooperazione può governare questo fenomeno, facendo prevalere le ragioni della luce su quelle dell'oscurità».

Contro crisi migranti puntare su partnership strategica Europa-Africa
A fronte di un problema epocale e di vaste proporizioni come la fuga di centinaia di migliaia di persone dalle zone di guerra di Africa e Medio Oriente, ha insistito il capo dello Stato, la soluzione è puntare sulla coperazione tra gli Stati, e in particolare quelli delle aree di crisi. In questo quadro, l'Europa «deve impegnarsi piu' a fondo al fianco dell'Africa con una partnership strategia» che combini crescita, sviluppo, lotta al terrorismo e gestione dell'immigrazione. Una pèriorità e un dovere «che l'Italia sente come proprio e che ha ispirato un concreto rafforzamento dell'impegno del nostro Paese nei confronti del continente», ha aggiunto Mattarella, «ma l'Italia e l'Ue devono anche investire le loro capacità nella causa della pace».

Terrorismo: molte responsabilità dei Paesi Ue
Parlando invece del terrorismo internazionale, fenomeno che spesso provoca e accompagna le grandi ondate migratorie degli ultimi anni, Mattarella ha ricordato agli studenti come «l'estremismo violento che attacca la vita umana non può avere diritto di cittadinanza, in Africa come in Europa». I fatti degli ultimi anni hanno comunque dimostrato, ha ammesso poi il presidente, «le ampie responsabilità della comunità internazionale e di numerosi Paesi, anche europei, nel non aver saputo affrontare le ragioni delle crisi - se non addirittura nell'aver concorso a creare in passato condizioni di instabilità». Per questo «vanno lasciate alle spalle politiche errate che hanno permesso al terrorismo di alimentarsi di pericolosi antivalori, permeati da irrazionali pulsioni violente».

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