Italia

Redditi della politica 2015: Grillo raddoppia, Grasso batte…

  • Abbonati
  • Accedi
operazione trasparenza: I DATI 2015

Redditi della politica 2015: Grillo raddoppia, Grasso batte Boldrini, Galletti il più ricco del Governo

Ansa
Ansa

Torna l'operazione trasparenza per i guadagni dei parlamentari italiani, che da qualche anno anticipa la stagione delle dichiarazioni dei redditi. Da oggi, infatti, le dichiarazioni patrimoniali, dei redditi e delle spese elettorali di senatori, deputati, membri del Governo e dirigenti di partito sono consultabili on line sui siti delle Camere. E ci raccontano qualcosa della nostra vituperata classe dirigente. Ad esempio il raddoppio del reddito imponibile del leader del M5S Beppe Grillo, passato tra il 2014 e il 2015 da 147mila a 355mila euro,
grazie anche alla vendita di un appartamento a Lugano. O il fatto che, in termini di reddito 2015, il presidente del Senato Pietro Grasso batte la collega della Camera Laura Boldrini: 352mila euro contro 137mila.

Governo: Galletti il più ricco, Boschi in coda
Se si sposta la lente sui componenti del Governo, è invece Gianluca Galletti a conquistare la”palma” del più ricco. In base alla dichiarazione dei redditi presentata nel 2015 - e consultabile sul sito www.parlamento.it - il ministro dell'Ambiente si piazza infatti in testa nella classifica dell'esecutivo con 126mila euro. Fanalino di coda la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, che dichiara un reddito imponibile pari a 96mila euro. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, figura solo al settimo posto con 107mila euro, anche se rispetto alla dichiarazione del 2014 (98.961) risulta un po' piu' ricco.

Più vuoto il garage di casa Grillo
Nel caso di Grillo, la documentazione presentata nei termini fissati dalla legge 441/1982 («Disposizioni per la pubblicità della situazione patrimoniale di titolari di cariche elettive e di cariche direttive di alcuni enti») l’incremento di reddito è riconducibile in particolare alla vendita dell'immobile svizzero, (appartamento con posto auto e cantina), cui si sommano la vendita di una Mercedes Classe A del 2002 e la vendita di un motociclo Suzuki a fronte dell'acquisto di un nuovo scooter Honda.

Berlusconi fuori dall’Anagrafe patrimoniale (come nel 2015)
Non figura invece più Silvio Berlusconi che quest’anno non ha depositato la sua dichiarazione facoltativa in quanto dirigente di partito. Berlusconi viene censito sull'anagrafe patrimoniale del Parlamento solo in quanto senatore e quindi solo ad inizio legislatura, essendo decaduto: il suo reddito dichiarato nel 2013 e riferito all'anno precedente risultava essere di 4,5 milioni di euro. Già dallo scorso anno il Cavaliere non risultava più nell'anagrafe patrimoniale del Parlamento.

Zeller è il paperone tra i capigruppo del Senato
Il più ricco di tutti tra i capigruppo del Senato è di gran lunga l’altoatesino che guida il gruppo per le Autonomie-Psi-Maie Karl Zeller. Di professione avvocato, Zeller ha un reddito imponibile di 450.044 euro. E una passione per i Suv Audi: l’unica variazione rispetto alla dichiarazione dei redditi dell’anno precendente è infatti la vendita di un auto Audi Q3 e di un’Alfa per ricomprare un'altra Audi Q3. La palma del più povero va invece al capogruppo di Gal Mario Ferrara con i suoi 80.648 euro. Dopo Zeller il secondo più ricco è il senatore di Forza Italia e imprenditore Paolo Romani con 162.021 euro. A seguire il capogruppo dem Luigi Zanda con 141.205 euro; Loredana De Petris, Misto, pubblicista, con 139.150 euro; Anna Cinzia Bonfrisco dei Conservatori e Riformisti con 126.373 euro; Lucio Barani, medico, capogruppo di Alleanza liberalpopolare con 116.823 euro.
In fondo alla classifica, quasi alla pari, Gian Marco Centinaio della Lega Nord con 98.468 euro; Nunzia Catalfo alla guida del Movimento cinque stelle con 97.806 euro e il capogruppo di Ap Renato Schifani con 96.771 euro.

© Riproduzione riservata