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Italiadecide: serve un ministero per il digitale

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Italiadecide: serve un ministero per il digitale

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Istituire un ministero ad hoc per l'innovazione e la promozione della società digitale. È una delle proposte contenute nel rapporto di Italiadecide, l'associazione per la qualità delle politiche pubbliche presieduta dall’ex presidente della Camera Luciano Violante. «I tecnici vanno benissimo», ha detto Violante, facendo riferimento alla nomina del vice presidente di Amazon Diego Piacentini come commissario per il digitale a Palazzo Chigi, ma «qui si tratta di trasformare tutti i ministeri, le Regioni, gran parte dei Comuni, la scuola e le imprese. Tutto questo lavoro si può fare solo se c'è un input politico».

Italiadecide: 8 tesi per innovazione e crescita digitale
Sono otto le tesi per l'innovazione e la crescita intelligente suggerite dall'ottavo rapporto di Italiadecide, con l'obiettivo di migliorare la qualità delle politiche pubbliche. Prima tesi: «non soltanto e-government». Secondo l'associazione «la trasformazione digitale per essere efficace deve investire tutto il Paese perché altrimenti rischia di produrre squilibri».
Poi, è la seconda tesi, bisogna affrontare il tema della rete in fibra ottica «contestualmente con quello delle frequenze, semplificando la realizzazione delle infrastrutture e valorizzando nuove frequenze. La terza proposta è appunto quella di «istituire un ministero dedicato all'innovazione e alla promozione della società digitale. Quarta proposta è quella di «anticipare la riforma in corso in Europa della direttiva sulla tutela della privacy rafforzando i poteri esecutivi dell'Autorità per la privacy e superando il modello informativa-consenso. L'Associazione propone poi, è il quinto punto, di «utilizzare i big data nell'attuazione delle politiche di spending review; sesta proposta è quella di «accelerare, da parte del ministero dello Sviluppo Economico il varo della strategia nazionale per Industria 4.0 coordinando attorno ad essa interventi a sostegno delle imprese innovative, aiuti al Sud e riforma del sistema di formazione professionale, promozione delle attività di ricerca e sviluppo delle Pmi con l'accesso ai fondi europei». Valorizzare «il tema del digitale nell'attuazione delle nuove norme sull'alternanza scuola/lavoro è il settimo punto. Infine, «promuovere la crescita culturale dei cittadini sui temi della sicurezza informatica».

Madia: con digitale più servizi e meno diseguaglianze
La ministra per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia, intervenendo alla presentazione del Rapporto 2016 dell'Associazione italiadecide nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio ha sintetizzato così gli obiettivi del governo: «Noi vogliamo arrivare a una Repubblica intesa come un'amministrazione unica, come un unico corpo e non come 10 mila isole, un corpo unitario e semplice che dia in modo omogeneo servizi di qualità alla nostra popolazione e soprattutto ai più deboli, mettendo prima la persona della burocrazia». E ha aggiunto: «Oggi dobbiamo fare i conti in positivo con l'innovazione tecnologica che offre potenzialità nuove per riformare la Pubblica amministrazione. Non parliamo solo di progresso tecnico, ma anche di potenzialità per il progresso sociale».

Boldrini: digital divide è il nuovo volto disuguaglianza
All’illustrazione del rapporto è intervenuta anche la presidente della Camera Laura Boldrini che ha sottolineato come «il primo problema che abbiamo è quello di fare in modo che tutti possano usufruire» delle «straordinarie opportunità» dell'innovazione, perché «il digital divide nel mondo è ancora troppo ampio, è il nuovo volto della diseguaglianza». Per Boldrini alla diseguaglianza storica tra chi ha e chi non ha «si aggiunge quella più moderna tra chi accede e chi non accede ad internet. Questo problema esiste anche nel nostro Paese e va affrontato».

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