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Squinzi: crescita ancora modesta per creare occupazione, Governo…

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Squinzi: crescita ancora modesta per creare occupazione, Governo proceda con riforme

Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. (Ansa)
Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. (Ansa)

«Sicuramente ci sono “dei segni più” che tuttavia sono troppo modesti dal mio punto di vista per dire realmente che siamo nella direzione giusta per creare di nuovo occupazione e benessere nel nostro paese. Molti di questi segni più sono dovuti tra l'altro alla capacità della chimica, e della chimica fine in particolare». Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi parlando con i giornalisti a margine del convegno di Federchimica a Milano in risposta a una domanda sull'andamento della congiuntura. «La ripresa dei consumi interni rimane molto molto modesta - ha detto Squinzi - non è ancora sufficiente per dire che siamo fuori dalla crisi». «Il governo - ha aggiunto Squinzi - deve realizzare il più rapidamente possibile tutte le riforme politiche, istituzionali, burocratiche e amministrative. Solo da li si può ripartire». A chi gli chiedeva se il governo sia ottimista sulla stima di crescita per il 2016 (+1,6%), Squinzi ha risposto «vediamo, speriamo che non sia ottimista».

Telecom: Squinzi, vediamo che obiettivi si pone Vivendi

«È difficile dare dei giudizi, bisogna vedere quali sono gli obiettivi che si vuole raggiungere e quali sono le alternative» ha detto il presidente di Confindustria ai giornalisti in riposta a una domanda sui rapporti fra Vivendi e Telecom. Secondo Squinzi le mire di Vincent Bollorè nella Penisola non devono tuttavia essere viste nell'ottica di una corsa alla conquista delle aziende strategiche italiane. «Tanti imprenditori italiani sono attivi sui mercati mondiali e crescono - ha detto Squinzi - pensate a quello che ha fatto Campari con l'acquisizione di settimana scorsa in Francia. Quindi non esiste una linea precisa».

Eni: Squinzi, non esce da chimica, è alleanza strategica
L’operazione su Versalis «non mi sembra un’uscita dalla chimica, ma un’alleanza strategica» ha detto Squinzi, rispondendo a una domanda a margine dell'assemblea di Federchimica. «Da quel che sappiamo - ha aggiunto - è un’alleanza per far crescere e stabilizzare la grande petrolchimica italiana che in questo momento da sola è di dimensioni troppo piccole per reggere nel mercato globale. Pensate agli Usa dove i giganti Dow e DuPont si mettono insieme per competere meglio».

Immigrazione: Squinzi, difficile dire se porterà sviluppo
Quello dell'immigrazione «è un problema molto complicato. È difficile dire in questa fase se i migranti porteranno sviluppo»ha poi aggiunto. «I migranti - ha spiegato - sono il grande problema che l'Europa deve affrontare e deve mantenere la propria coesione al livello più alto possibile». «Io ci credo, anche come imprenditore - ha aggiunto - e bisogna pensare a creare delle opportunità di lavoro e crescita all'interno dei Paesi da cui vengono i migranti».

E sulla nomina del suo successore in Confindustria: «ho visto i programmi dei candidati, ma io sono al di fuori di questa competizione» ha replicato Squinzi riguardo alla corsa tra i due candidati Alberto Vacchi e Vincenzo Boccia alla presidenza dell'associazione degli industriali.

Federchimica, +1% produzione 2015, ripresa fatica
«Nel 2015 l'industria chimica in Italia ha visto un recupero della produzione: +1%, circa 52 miliardi di euro», ma «la ripresa fatica a rafforzarsi in uno scenario internazionale che risulta denso di rischi e dominato dall'incertezza» ha spiegato il presidente di Federchimica, Cesare Puccioni, nella relazione all'assemblea 2016, in occasione dei cento anni dell'associazione.. Con le sue 2.740 imprese, l'industria chimica impiega 109 mila addetti. Dai dati diffusi, risulta che nel 2015 c'è stato il «primo segnale di risveglio del mercato interno (+1,3% in volume)» e che il settore ha affrontato la fase di crisi contenendo «le perdite in termini sia di valore aggiunto (-5% sul 2007 a fronte del -13% della media manifatturiera), sia di occupati (-11% contro -20%)”. Risulta poi che «l'incidenza delle sofferenze sui prestiti bancari (5,8%) è la più bassa del panorama industriale» e che l'export, «in continua espansione dal 2010» nel 2015 «segna una crescita del +4% in valore». «Siamo stati primi nella grande sfida del futuro, lo Sviluppo Sostenibile - ha proseguito Puccioni -. Abbiamo anticipato scelte poi adottate da tutta l'Industria. È tempo di guardare alla chimica come settore del futuro». Per il 2016 sono previsti: crescita della produzione all'1,4%, crescita dell'export +3% e un consolidamento della domanda interna, +1,5%.


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