Sembrerà banale ma la lotta alle mafie e alle sue derive passa anche dalla difesa e dalla valorizzazione del made in Italy.
Non dimentichiamo che il III Rapporto Agromafie (elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare) ha recentemente lanciato l'allarme sull'invasione di migliaia di tonnellate di prodotti alimentari che, attraverso sofisticati meccanismi di alterazione, sofisticazione e contraffazione, sono commercializzati e spacciati per eccellenze italiane, per un valore che potrebbe superare i 60 miliardi.
«L'Unione europea deve fermare il commercio dei prodotti “mafia sounding” che richiamano gli episodi, i personaggi e le forme di malavita più dolorose e odiose, per fare business in offesa alla memoria delle tante persone che nel nostro Paese hanno pagato con la vita la lotta alla criminalità organizzata»: è stato questo l'appello, certamente non banale, lanciato da Coldiretti in occasione della Giornata in ricordo delle vittime innocenti della mafia promossa da Libera il 21 marzo.
Dal caffè “Mafiozzo” stile italiano bulgaro agli snack “Chilli Mafia” della Gran Bretagna, fino alle spezie “Palermo Mafia shooting” della Germania, alla “SauceMaffia” e alla “SauceMaffioso” in commercio a Bruxelles, «sono ormai tantissimi gli esempi – ha ribadito Coldiretti – di prodotti in commercio nei Paesi della Ue che sfruttano gli stereotipi legati alle organizzazioni mafiose, banalizzando fin quasi a normalizzarlo un fenomeno che ha portato dolore e lutti lungo tutto lo Stivale». La confezione di “Chilli Mafia” contiene noccioline aromatizzate al peperoncino e la scritta in etichetta avverte che occorre stare attenti e utilizzare il prodotto che risulta essere estremamente piccante.
Vengono dalla “capitale europea” Bruxelles – purtroppo in queste ore alle prese con devastanti attacchi terroristici di matrice islamista – le salse che servono per insaporire le patatine con la “Sauce Maffia” della Good 'n Food di Malines, che contiene una salsa a base di olio di colza, rosso d'uovo, aceto, senape, polvere di cipolla, zucchero e spezie varie, mentre la “Sauce Maffioso”, realizzata a Diest, nelle Fiandre, e commercializzata con il marchio The Smiling Cook, è a base di spinaci, cipolla, aglio, formaggio emmenthal, pepe rosso e aromi vari.
Il marchio “Mafia” – conclude Coldiretti – viene peraltro usato “a raffica” nella ristorazione internazionale per fare affari come nel caso della catena di ristoranti “La Mafia” diffusa in Spagna che fa mangiare i clienti sotto i murales dei gangster più sanguinari, mentre praticamente ovunque si trovano ristoranti e pizzerie “Cosa Nostra”.
© Riproduzione riservata