Le Banche di credito cooperativo potranno non aderire alla nuova holding. Con ulteriori paletti adottati alla Camera rispetto al decreto del governo. Sulla clausola della “way out” – in base alla quale una Bcc che non intende aderire al nuovo gruppo può uscire trasformandosi in spa, con un patrimonio netto superiore a 200 milioni, affrancando le riserve con il pagamento di un imposta del 20% – viene stabilita infatti la data del 31 dicembre 2015 come riferimento della situazione patrimoniale, nonché l'obbligo di mantenere le clausole mutualistiche. Le banche cooperative che non vorranno aderire alla holding avranno 60 giorni dalla conversione definitiva del decreto per decidere, da sole o con altre più piccole, di fare istanza a Banca d'Italia per conferire l'attività bancaria a una Spa. È stato inserito anche il diritto di recesso dalla holding, per chi volesse uscire in un secondo momento.