Enel ha presentato il piano di Enel open fiber che porterà la banda ultralarga direttamente a casa del cliente finale (Ftth) in varie fasi, in 224 città italiane. Il piano, si legge in un comunicato, nelle sue fasi prevede «investimenti da approvare gradatamente per circa 2,5 miliardi di euro dedicati allo sviluppo della rete, aperta alla partecipazione di altri investitori». Il piano di Eof (Enel Open Fiber, ndr), in linea con l'Agenda Digitale Europea e la Strategia Italiana per la banda ultralarga, prevede che Eof realizzi, attraverso varie fasi da rilasciare in sequenza, la rete di telecomunicazioni in fibra ottica in 224 città italiane situate nelle aree a successo di mercato (c.d. cluster A e B). Tale rete sarà realizzata interamente in fibra ottica fino a casa del cliente, in modalità Ftth (Fiber to the home).
Nell'ambito dei primi anni del piano, è prevista la copertura ad altissima velocità di circa 7,5 milioni di case, contribuendo così a colmare il ritardo digitale dell'Italia. Il piano nelle sue fasi prevede investimenti, da approvare gradatamente, per circa 2,5 miliardi di euro dedicati allo sviluppo della rete, aperta alla partecipazione di altri investitori.
Quello con Wind e Vodafone, nell’ambito del piano per portare la fibra in 224 città, «è un accordo commerciale e non c’è nessun coinvolgimento finanziario», ha precisato Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale Enel, nel corso della conference call seguita al Cda di ieri che ha approvato i risultati 2015. Non ci sarà quindi una «partecipazione al capitale di Enel Open Fiber» dei due operatori, precisa Starace, che resta quindi «aperta a investitori e a fondi infrastrutturali». In seguito «daremo dettagli sui cluster di città dove saremo in grado di andare gradualmente», aggiunge l'ad e dg Enel. Ha poi aggiunto: «potrebbe esserci una sovrapposizione con un centinaio di città dove opererà Tim», in base a quella che appare come «una dichiarazione di intenti», aggiunge, ma «non è un problema» e «se troveremo qualche lavoro già fatto sarà utile e non un danno, e investiremo di meno».
Il ritorno sull'investimento di Enel Open Fiber nella fibra nelle aeree non a fallimento di mercato (A e B) «sarà nella parte alta di una percentuale a una cifra o nella parte bassa di una a due cifre, molto interessante per noi». Lo ha detto il ceo di Enel Francesco Starace in conference call. Starace ha aggiunto che nelle aree a fallimento di mercato (C e D), Enel Open Fiber parteciperà alle gare per la gestione del servizio, una volta che le gare saranno indette. «Enel Open Fiber non investirà un euro nella realizzazione della infrastruttura ma parteciperà alle gare per la gestione, lo sviluppo e la manutenzione della rete in fibra».
Enel Open Fiber, in 3 o 4 anni, dovrebbe produrre un ebitda di «circa 250 milioni» di euro. ha detto l'a.d. di Enel Francesco Starace rispondendo alle domande degli analisti in conference call.
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