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Papa Francesco: dietro le stragi «i trafficanti di armi»

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l’omelia del giovedì santo

Papa Francesco: dietro le stragi «i trafficanti di armi»

(LaPresse)
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«Tre giorni fa un gesto di guerra, di distruzione, in una città dell'Europa, ma dietro di quel gesto, come dietro Giuda, c'erano altri, dietro Giuda c'erano quelli che hanno dato il denaro perché Gesù fosse consegnato, dietro quel gesto ci sono i fabbricatori, i trafficanti delle armi». Francesco nell’omelia della messa del giovedì santo celebrata al Cara di Castelnuovo di Porto, alle porte della capitale, con i profughi, è tornato a condannare il traffico di armi e gli interessi economici e affaristici dietro ogni conflitto violento. E ha contrapposto il gesto di Bruxelles, al gesto di questa messa, nella quale uomini e donne di diverse religioni si riconoscono “fratelli” e vogliono “vivere in pace”.

«I gesti - ha detto papa Francesco nell’omelia che ha tenuto interamente a braccio - parlano più delle immagini e delle parole, i gesti, in questa parola di Dio che abbiamo letto ci sono dei gesti: Gesù che serve, che lava i piedi, lui che era il capo lava i piedi agli altri, ai suoi. Secondo gesto, Giuda che va dai nemici di Gesù, quelli che non vogliono la pace con Gesù a prendere il denaro con il quale lo ha tradito, le 30 monete. I gesti, - ha proseguito papa Bergoglio - anche oggi qui ci sono due gesti: questo, tutti noi, insieme, musulmani, indi, cattolici, copti, evangelici, fratelli, figli dello stesso Dio, che vogliamo vivere in pace, integrati, un gesto. Tre giorni fa un gesto di guerra, di distruzione, in una città dell'Europa, da gente che non vuole vivere in pace, ma dietro di quel gesto come dietro di Giuda c'erano altri, dietro Giuda c'erano quelli che hanno dato il denaro perché Gesù fosse consegnato, dietro quel gesto ci sono i fabbricatori, i trafficanti delle armi che vogliono il sangue non la pace, la guerra non la fratellanza, due gesti, lo stesso Gesù lava i piedi e Giuda vende Gesù per denaro, noi tutti insieme, diverse religioni, di diverse culture ma figli dello stesso padre, fratelli, e quelli che comprano le armi per distruggere».

E ha aggiunto: «Oggi, in questo momento quando io farò lo stesso gesto di Gesù di lavare i piedi a voi, tutti noi stiamo facendo il gesto della fratellanza e tutti noi diciamo “siamo diversi, siamo differenti, abbiamo differenti culture e religioni, ma siamo fratelli e vogliamo vivere in pace, e questo è il gesto che io faccio con voi, ognuno di noi ha una storia, addosso, tante croci, tanti dolori ma anche ha un cuore aperto che vuole la fratellanza, ognuno nella sua lingua religiosa prega il Signore perché questa fratellanza si contagi nel mondo, perché non ci siano le trenta monete per uccidere il fratello, perché sempre ci sia la fratellanza e la bontà. Così sia”.

Papa Francesco ha poi lavato i piedi agli undici profughi e a una operatrice del Centro: quando ha lavato i piedi ad Angela Ferri, operatrice del Cara e unica italiana del gruppo, la donna gli ha mormorato “mamma”, ricordando la madre, morta pochi giorni fa. (Ca.Mar.)

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