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Ntv, consulto fra i soci sulla successione

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Ntv, consulto fra i soci sulla successione

  • –Celestina Dominelli

I contatti, per la verità, erano cominciati già da un po' dopo le prime indiscrezioni che davano Flavio Cattaneo in pole position per la poltrona di amministratore delegato di Telecom. Anche se qualcuno dei fondatori - Diego Della Valle su tutti - aveva provato a trattenere il manager. E, ora che è arrivata l'ufficializzazione, i soci di Ntv-Italo - Intesa Sanpaolo (23%), Della Valle (18%), Generali (15%), Montezemolo e Punzo (11% a testa), Seragnoli (7%) e Bombassei (5%), oltre allo stesso Cattaneo - devono trovare un nuovo capo-azienda che prosegua sulla strada del risanamento avviata dall’ad uscente.

Un nome per la successione ancora non c’è, ma in queste ore i contatti proseguono febbrili tra gli azionisti per individuare in tempi rapidi una soluzione. Per ora, di certo c'è che la settimana prossima dovrebbe essere convocato un consiglio di amministrazione nel corso del quale Cattaneo rassegnerà le dimissioni da amministratore delegato e si aprirà ufficialmente il percorso per il passaggio di consegne. Saranno i soci tutti - incluso lo stesso manager lombardo che è azionista della società con il 4% (con il passaggio a Telecom, avallato dagli altri azionisti, l'ad ha perso sia le stock grant previste dal suo stesso contratto, circa il 5% del capitale, sia un consistente bonus per il 2015 che sarebbe scattato a metà anno) - a concordare le modalità, a cominciare da chi riceverà ad interim le deleghe dell’ad: se sarà il presidente Andrea Faragalli o un comitato di consiglieri a gestire la transizione, è ancora dunque da decidere.

Ad ogni modo, la strada dei prossimi mesi è già segnata e chiunque arriverà alla guida della società non potrà che seguire il piano industriale tratteggiato da Cattaneo, che ha portato l’azienda a chiudere il bilancio in positivo per la prima volta dall’inizio delle sue attività (aprile 2012). I numeri del 2015, diffusi nei giorni scorsi, hanno certificato ufficialmente il raggiungimento del turn-around (sia l’utile che l’Ebitda hanno cambiato segno dopo le perdite continue degli anni scorsi) e anche l’andamento del primo trimestre, superiore alle attese e positivo, sembrerebbe confermare la svolta impressa dal manager ai conti e al business della società.

Un cambio di passo imperniato su un doppio asse, finanziario (con l'aumento di capitale sostenuto dai soci) e industriale con il potenziamento del servizio - che è cresciuto del 4,2%, passando da 48 a 56 servizi giornalieri - e l'avvio di nuove iniziative, a cominciare dall'intermodalità treno-gomma, che il nuovo ad avrà il compito di portare avanti e implementare anche al Sud, confermando altresì i risultati positivi di Cattaneo sul fronte operativo. Perché, grazie alla cura messa a punto dall'ad uscente, i passeggeri trasportati sono saliti a 9,1 milioni contro i 6,6 milioni dello scorso anno, con un rialzo del 39,5%, mentre il load factor - che misura il rapporto tra passeggeri trasportati e posti disponibili - ha raggiunto mediamente il 71,5% a fronte del 51,7% dell'anno precedente.

Italo è quindi tornato in carreggiata e il futuro ad dovrà mettere la “macchina” nelle condizioni di rispondere a una richiesta destinata ad aumentare ancora. Non a caso, alla fine del 2017 cominceranno ad arrivare gli otto convogli targati Alstom, acquistati nei mesi scorsi, che dovranno contribuire a sviluppare l'offerta sulle direttrici nord-est e nord-ovest e che potranno essere usati anche sulle destinazioni più gettonate. Senza contare che la società ha già in tasca un'opzione per altri quattro treni che potrebbe essere rapidamente attivata se i numeri continueranno a crescere. Ma la nuova sfida sarà ora tutta sulle spalle del nuovo numero uno.

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