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Vacchi: «Accetto la scelta Ora serve il rinnovamento»

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Vacchi: «Accetto la scelta Ora serve il rinnovamento»

«Accetto la scelta serenamente e faccio a Boccia i migliori auguri per una Confindustria che ha bisogno di rinnovamento. Il voto testimonia che c’erano due posizioni differenti, ma ora è da evitare una spaccatura reale dell’associazione». Così Alberto Vacchi commenta l’esito della votazione del consiglio generale che ha designato Vincenzo Boccia nuovo presidente di Confindustria.

Secondo Vacchi occorre lavorare per «una squadra molto forte perché le sfide del prossimo futuro non saranno banali. Confindustria deve un po’ cambiare all’interno perché perde appeal». «Io avevo un programma che aveva un certo tipo di profilo - prosegue -. Gli associati hanno fatto una scelta non necessariamente negativa. Anzi mi auguro che sia calzante». Quanto allo scarto minimo di 9 voti che ha deciso la votazione, Vacchi osserva che «nel Consiglio mancavano 5 voti che forse avrebbero ridotto lo scarto a 2-3 voti al massimo».

La votazione del consiglio generale è stata commentata tra gli altri da Luigi Abete, past president di viale dell’Astronomia, che non vede una «Confindustria spaccata». C’è stata - osserva Abete - una «competizione tra due persone di valore» nel rispetto delle regole confindustriali. Molti i punti in comune dei programmi dei due candidati, sottolinea: «Alla fine ha prevalso Enzo e sono personalmente soddisfatto». «Sono molto felice - commenta un altro past president, Emma Marcegaglia - Vincenzo Boccia è una persona di esperienza, saprà creare la giusta discontinuità e ha un programma molto forte». Vacchi, uscito sconfitto dalle urne - prosegue Marcegaglia - «è una persona di grande valore e ottimo imprenditore», i due candidati «hanno lavorato con savoir-faire, anche se c’è stato uno scarto di pochi voti sono convinta che Confindustria si ricompatterà anche questa volta». Marcegaglia spiega poi che nel corso del Consiglio generale «c’era un clima molto tranquillo. La storia di Confindustria ci insegna che si trova sempre l’unità». Per Giorgio Fossa, anch’egli tra gli ex numeri uno degli industriali, «adesso, finita la competizione, bisogna assolutamente ritrovare l’unità nell’interesse di tutto il sistema imprenditoriale. Boccia e Vacchi sono sicuramente in grado di superare questa impasse». Parla di un «testa a testa come da previsione» il presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi, che poi aggiunge: «Viva Boccia che sarà il presidente di tutti». «La spaccatura - ricorda Storchi - c’è stata anche con Squinzi, anzi il divario era anche più marcato, ma poi ci siamo ricomposti. Sono convinto che sarà così anche questa volta, è la regola della casa».

Tra i commenti di altro tenore quello di Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia ed ex presidente di Confindustria: «Spiace vedere una Confindustria così spaccata e credo che questo debba essere, per il presidente uscente, un’occasione di grande rammarico, si è persa un’occasione unica di vero cambiamento». Sulla stessa lunghezza d’onda un altro past president, Antonio D’Amato, secondo il quale «questo confronto elettorale segna una Confindustria con una profonda e marcata spaccatura». Per l’imprenditore, «si sono confrontati due modi assolutamente diversi e contrapposti di fare e interpretare la rappresentanza imprenditoriale».

Dal canto suo Marco Bonometti, presidente degli industriali bresciani e uno dei quattro candidati inizialmente in corsa per la presidenza, esprime l’augurio «che si ritrovi l’unità, solo una Confindustria unita può essere un interlocutore all’altezza delle parti sociali e del governo». Aurelio Regina, ad di Sigaro Toscano, anch’egli inizialmente in corsa, fa riferimento alla prova del campo nei prossimi mesi: «Fino ad oggi solo slogan, ora vedremo i fatti che dovranno consentire a Confindustria di rispondere alle sfide del mondo industriale».

Roberto Zuccato, presidente di Confindustria Veneto, sottolinea che «nonostante il nostro territorio non abbia espresso una posizione univoca, ora il nuovo presidente designato potrà contare sul supporto convinto di tutto il Veneto». Boccia - continua - «ha davanti a sé un compito importante: è questa una fase cruciale per l’industria e la ripresa del Paese». E se la presidente di Unindustria Treviso, Maria Cristina Piovesana, aspetta di «conoscere la composizione della squadra del presidente designato per esprimere un giudizio definitivo», Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova, chiede ora a Boccia di avere «l’assillo del cambiamento e della crescita».

«Complimenti e auguri» a Boccia giungono da Ambrogio Prezioso, presidente degli Industriali di Napoli: «Il rinnovamento è l’obiettivo che l’azione di Confindustria deve con determinazione perseguire», dando una giusta rilevanza al Sud. Parla invece di «spaccatura che non ha precedenti» il presidente di Federterme e di Confindustria Campania, Costanzo Jannotti Pecci. Che fa «auguri sinceri» a Boccia che ora dovrà «lavorare molto per superare questa difficilissima fase».

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