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Pensioni, Poletti: part-time incentivato anche per una quota di…

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Pensioni, Poletti: part-time incentivato anche per una quota di donne

«In questo primo avvio sperimentale, una quota di donne potrà rientrare nella possibilità del part-time a tre anni dalla pensione». Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, precisando che la questione dell'accesso per le donne «non dipende né dal ministro del Lavoro né dalla legge di stabilità, bensì dalle leggi sulle pensioni che sono fatte in una certa maniera». Il decreto sul part time agevolato firmato ieri dai ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e dell'Economia, Pier Carlo Padoan prevede la possibilità di un contratto molto conveniente per il lavoratore vicino alla pensione. Secondo la Uil, tuttavia, l'opzione «sarà utilizzata in modo limitatissimo dalle donne», perchè «gran parte delle nate fino al 1951 sono già uscite, quelle del 1952 possono andare in pensione nel 2016 in base ad una deroga della legge Fornero, mentre le donne nate nel 1953 sono escluse perchè avranno il requisito per la vecchiaia solo nel 2019».

Interessati lavoratori settore privato con requisiti per vecchiaia entro 2018
Trasmesso alla Corte dei conti, il decreto diventerà operativo dopo la registrazione e la pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale». Gli interessati sono i lavoratori privati, con contratto a tempo indeterminato e orario pieno, che possiedono il requisito minimo per la pensione di vecchiaia (20 anni di contributi), che maturano il requisito anagrafico entro il 31 dicembre 2018 (66 anni e 7 mesi per gli uomini, per le donne 65 anni e 7 mesi per il biennio 2016-2017 e 66 anni e 7 mesi per il 2018). Costoro potranno concordare con l'azienda una riduzione dell'orario di impiego tra il 40% e il 60%; in cambio, oltre alla retribuzione ridotta, riceveranno in busta paga una somma esentasse corrispondente ai contributi previdenziali a carico del datore (sulla retribuzione per l'orario non lavorato). Sarà lo Stato, per il periodo di riduzione della prestazione lavorativa, a riconoscere a questi dipendenti la contribuzione figurativa corrispondente alla prestazione effettuata, in modo da garantire che alla maturazione dell'età pensionabile venga percepito l'intero importo dell'assegno, senza penalizzazioni.

Uil: opzione preclusa alle donne
L'opzione al momento, secondo i calcoli fatti dalla Uil, sembra essere preclusa per le donne a causa dell'aumento dell'età di accesso alla pensione in questi anni. In pratica - secondo quanto previsto dal decreto attuativo della legge di stabilità appena firmato dal ministero del lavoro - chi ha compiuto a fine 2015 63 anni e 7 mesi di età (è nato quindi prima del maggio 1952) e ha almeno 20 anni di contributi versati potrà accordarsi con il datore di lavoro per un contratto di part time agevolato sia sul fronte del contributi che della retribuzione. Ma per le donne questa opzione appare esclusa dato che le lavoratrici del settore privato nate nel 1951 sono già andate in pensione nel 2012 grazie alla 'finestra mobile' e quelle nate nel 1952 andranno entro quest'anno grazie a quanto previsto dalla riforma Fornero per evitare per questa classe «la rincorsa» della pensione fino al 2018. Le nate nel 1953 non potranno comunque utilizzare l'opzione dato che raggiungeranno i requisiti per la vecchiaia dopo la fine del 2018.

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