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Draghi: banche, governi, regolatori e investitori cooperino per…

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discorso al fmi

Draghi: banche, governi, regolatori e investitori cooperino per risolvere il nodo Npl

WASHINGTON - «La stabilità del settore bancario dell'area euro è migliorata significativamente negli ultimi anni». È quanto sostiene Mario Draghi, governatore della Banca centrale europea. Nel discorso depositato all’International Monetary and Financial Committee (Imfc), nell'ambito dei lavori primaverili del Fondo monetario internazionale, Draghi ha spiegato che i capitali e gli accantonamenti delle banche «si sono rafforzati significativamente e la redditività ha iniziato a salire nuovamente».

Il governatore dell'Eurotower tuttavia fa notare che «in un contesto di ripresa economica moderata, la redditività resta bassa». Richiamando quanto sostenuto dal Fondo, Draghi aggiunge che «l'alto livello dei non performing loan continua a pesare come eredità della crisi» finanziaria. «Dal momento che ciò potrebbe limitare la capacità delle banche di concedere prestiti e di aumentare cuscinetti protettivi di capitale, un'azione determinata è necessaria».

«Banche, governi, regolatori e investitori cooperino per risolvere Npl»
Mario Draghi chiede «cooperazione tra tutti i principali stakeholder, inclusi governi, banche, regolatori e investitori, a livello nazionale ed europeo». Per il governatore della Banca centrale europea «è necessaria per fare progressi sostanziali» nell'affrontare il problema dei non performing loans.

Nel discorso depositato al 30esimo incontro dell'International Monetary and Financial Committee (Imfc), Draghi spiega che «sono necessari approcci su misura, basati su una comprensione profonda degli aspetti specifici di un Paese nel contesto di una strategia completa che sia capitanata il più possibile dal settore privato».

Si tratta di una implicita promozione del fondo Atlante italiano? Draghi aggiunge che «il braccio di supervisione della Bce sta lavorando dal punto di vista della supervisione, nell'identificare le pratiche migliori che possono essere adottate dalle banche singole». Draghi conclude: «Di certo, un declino degli Npl sarà facilitato da un contesto di una crescita economica forte».

«Più investimenti pubblici, meno tasse sul lavoro»
Inoltre, il governatore della Bce invita tutti i Paesi dell'Eurozona a premere in favore di «una composizione delle politiche fiscali più orientata alla crescita, dando la priorità agli investimenti pubblici e alla riduzione del peso delle tasse sul lavoro».

«In area euro inflazione probabilmente negativa in mesi a venire, poi ripresa»
Per quanto riguarda l’inflazione, Mario Draghi spiega che nell'area euro «probabilmente sarà leggermente negativa nei mesi a venire per poi risollevarsi più avanti nel 2016». Dicendosi fiducioso che l'inflazione si riprenderà con le misure di stimolo adottate dall'Eurotower e grazie anche all'evoluzione attesa dei prezzi energetici (che attualmente la tengono a freno) e degli sviluppi economici in generale, Draghi dichiara: «Nel contesto attuale, è cruciale che la Bce garantisca che l'inflazione bassa non crei effetti di secondo grado su salari e sui prezzi».

Draghi riusa il «whatever», faremo il necessario per stabilizzare prezzi
A questo proposito Draghi torna a usare la parola «whatever» per dire che la Banca centrale europea «farà tutto il necessario per raggiungere l'obiettivo della stabilità dei prezzi». Il governatore dell'Eurotower - ribattezzato Super Mario sin da quando nel 2012 disse che avrebbe fatto «whatever it takes» per rilanciare l'economia e l'inflazione dell'Eurozona - oggi ha scritto «whatever is needed» ai 24 colleghi che compongono l'International Monetary and Financial Committee (Imfc), il comitato del Fondo monetario internazionale che si riunisce per la 33esima volta nell'ambito dei lavori primaverili dell'istituto guidato da Christine Lagarde.

«Tassi a livelli attuali o più bassi per molto tempo»
Tenuto conto le attuali prospettive sulla stabilità dei prezzi, con l'inflazione che nei mesi a venire dovrebbe scendere in negativo per poi riprendersi più avanti nel 2016, il consiglio direttivo della Banca centrale europea si aspetta che i tassi di interesse «restino a un livello attuale o più basso per un periodo prolungato di tempo - ha scritto Draghi -, ben oltre l'orizzonte degli acquisti di asset» ossia i bond sovrani così come previsto nel piano di allentamento monetario lanciato per la prima volta nel marzo 2015 e ulteriormente ampliato nella scorsa riunione di marzo. (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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