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Mose, Milanese condannato a 2 anni

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Mose, Milanese condannato a 2 anni

Milano

Traffico di influenze illecite nell’affare Mose, le dighe mobili alle bocche di porto che dovrebbero impedire i ripetuti allagamenti di Venezia. Marco Milanese, consigliere politico del ministro Giulio Tremonti, ex deputato Pdl ed ex tenente colonnello delle Fiamme Gialle, è stato condannato a 2 anni e mezzo di carcere dal tribunale di Milano, uno dei due filoni processuali sulla questione Mose (l’altro si è appena aperto a Venezia). L’inchiesta dei giudici veneziani esplose all’alba del 4 giugno 2014, quando una maxi-retata della Guardia di Finanza portò all’arresto di 35 persone, tra i quali manager, imprenditori, amministratori pubblici e politici. Tra gli inquisiti il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni (per finanziamento illecito), l’ex eurodeputata del Pdl Lia Sartori, il numero due della Guardia di Finanza dell’epoca Emilio Spaziante, l’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan e il suo fedele braccio destro e assessore alle Infrastrutture Giorgio Chisso. Tra i reati contestati quelli di corruzione e concussione. Di corruzione era accusato anche Milanese, che secondo il Pm della Procura di Milano, Roberto Pellicano, ricevette dal grande elemosiniere del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, 400 milioni di euro in cambio dell’inserimento di una norma ad hoc in base alla quale il Cipe avrebbe dirottato i fondi pubblici al Mose anziché ad altre grandi opere nel Mezzogiorno. La consegna dei soldi avvenne negli uffici della Palladio Finanziaria di Milano, ecco perché il processo si è tenuto a Milano ed ecco perché nel filone meneghino erano coimputati il patron di Palladio Roberto Meneguzzo e l’allora numero due della Finanza Gianfranco Spaziante, pure loro arruolati da Mazzacurati per drenare risorse pubbliche da Roma verso la maxi-opera veneziana, costata finora 5,5 miliardi. Meneguzzo e Spaziante, come moltissimi imputati dell’affare Mose, hanno patteggiato nel novembre scorso una condanna per concorso in corruzione e una confisca di 500 milioni. A Milanese è andata meglio. I giudici hanno derubricato l’accusa iniziale di concorso in corruzione a quella di traffico di influenze illecite. L’ex consigliere di Tremonti è stato inoltre condannato a risarcire le due parti civili, il Consorzio Venezia nuova e il Ministero dell'Economia e delle finanze, con la somma di 100mila euro ciascuno.

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