Italia

Petrolio, la società «agevolata» dalla Regione

  • Abbonati
  • Accedi
(none)

Petrolio, la società «agevolata» dalla Regione

  • –Sara Monaci

potenza

Nell’inchiesta di Potenza sul traffico illecito di influenze nei lavori per il sito di Tempa Rossa emerge anche la pista delle agevolazioni per sbloccare iter della Regione Basilicata, con tanto di finanziamenti senza giusti requisiti. A usufruirne sarebbe stata la società di servizi Outsourcing, tra i cui soci figura anche Gerardo Fiore, figlio della sindaca di Corleto Perticara Rosaria Vicino, indagata per traffico illecito di influenze. Tra gli altri azionisti c’è anche Carmelo Donnoli, revisore dei conti dello stesso comune, Pasquale Criscuolo, Antonia De Carolis (moglie di Donnoli), Pasquale Robortella, Palma Augusto.

Il sospetto è che le pressioni attivate presso la giunta Pittella da alcuni soci abbiano portato l’azienda a ricevere autorizzazioni nell’area di Tempa Rossa, dove cercavano di avere rapporti di affari con la Total, e a incassare un finanziamento da oltre 447mila euro per un investimento di circa un milione. Tra le mission aziendali c’era quella di dare disponibilità di superfici per 900 mq e offrire servizi. Non avrebbe però regolare documentazione né dipendenti, e per questo non poteva essere ammessa a un programma di sostegno regionale con fondi Ue (visto che è anche finalizzato alla valorizzazione dell’occupazione). Nonostante questo, si legge nelle carte, «la Outsourcing ha richiesto alla Regione Basilicata una proroga per il completamento degli investimenti, concesse dalla giunta regionale formata da Vito De Filippo, Rosa Mastrosimone, Maurizio Marcello Pittella, Edoardo Viti Vincenzo», ottenendo 447.500,51 euro di contributo pubblico. La seconda proroga viene concessa dalla giunta «formata da De Filippo, Pittella, Luca Braia e Roberto Falotico». L’immobile, una volta realizzato, doveva essere dato in locazione alla Total Italia e ad altre imprese impegnate nel progetto Tempa Rossa.

Dalle intercettazioni a carico della sindaca, emerge che lo stesso azionista Carmelo Donnoli si occupava dell’iter burocratico in Regione con vari rapporti. Come spiega l’informativa redatta dalla Squadra mobile della Polizia di Potenza, la Outsourcing è tra i proprietari della Capco, impresa di trasporto attualmente inattiva e nella cui sede ha collocato gli uffici la Tecnimont.

Nelle nuove carte emergono anche altre intercettazioni di Rosaria Vicino. Ma potrebbe trattarsi di millanterie. L’ex sindaco discute col suo ex vice, Giambattista Genovese dell’assunzione del figlio in Eni dichiarando di avere rapporti con i vertici della società. Qualcosa da dire su De Filippo ce l’hanno anche il consigliere regionale Pd Robortella e l’assessore comunale di Marsicovetere (Potenza) Marco Zipparri. Affermano che De Filippo farebbe un doppio gioco: «Da un lato dice che lui è un sottosegretario del governo Renzi e che quest’ultimo e Delrio lo chiamano tutti i giorni (…)», dall’altro, in realtà, non sarebbe «allineato alla corrente Renzi». Inoltre dicono che De Filippo avrebbe fatto assumere una persona alla Fao così «quando va a Roma ha pure come prendersi il rimborso spese… hai capito alla Fao». Riferimenti tutti da verificare la Vicino ne fa anche sul governatore della Basilicata, Marcello Pittella. Ne parla con l’imprenditore Nicola Pirozzi, al quale racconta di «Pittella e al fatto che costui sta creando ’un casino di fastidi’» attorno allo stabilimento Tempa Rossa. Il riferimento della Vicino è a una manifestazione organizzata a ottobre 2014 dall’assessore regionale all’Agricoltura Michele Ottati, in cui furono mosse pesanti accuse contro Total. Stando al contenuto nelle conversazioni, la Vicino ipotizza che il governatore Pittella abbia un presunto interesse politico a dimostrare il suo «potere» sullo stesso stabilimento Tempa Rossa: «Qua c’è Pittella in mezzo». Di rimando l’interlocutore, tale Francesco, spiega che la manifestazione avrebbe avuto una presunta motivazione: che il messaggio «deve arrivare più in alto possibile, in modo che si avvalora la tesi di Renzi… le cose… di Pittella che dice qua il territorio lo comanda lui».

Ieri intanto vertice a Roma tra le procure capitolina e di Potenza: non si è ancora deciso nulla in merito al trasferimento degli atti . Il presidente di Eni, Emma Marcegaglia, inoltre, ha ribadito la «continua collaborazione e rispetto per la magistratura». Su Val d’Agri, ha precisato Marcecgaglia, «siamo stati molto aperti, abbiamo chiamato esperti internazionali separati da noi e i risultati ci sono e sono evidenti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA