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La lezione di @nomfup: «Un tweet vale una conferenza stampa»

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sensi al master in management politico sole-luiss

La lezione di @nomfup: «Un tweet vale una conferenza stampa»

Si ispira alla comunicazione anglosassone, ha costretto con uno scoop alle dimissioni il ministro britannico Liam Fox grazie alle immagini di un video scovato nello Sri Lanka smanettando online. Filippo Sensi, oggi portavoce di Matteo Renzi a Palazzo Chigi e capo ufficio stampa del Partito democratico si racconta agli studenti del secondo Master in Management politico organizzato a Roma da Sole 24 Ore e Luiss, nel corso di un colloquio-testimonianza con la giornalista Emilia Patta. È un esperto di comunicazione, ma anche un creatore di cultura politica nel suo blog @nomfup. Il suo nome in codice è l'acronimo di “Not my fucking problem”, un termine tratto dalla serie tv satirica inglese “The thick of it”, una sorta di backstage della politica ambientato nel mondo degli spin doctor.

Un tweet può essere una conferenza stampa
@nomfup predilige un tipo di comunicazione agile e veloce, che viaggia via Twitter in 140 battute o nelle foto che pubblica su Instagram di incontri o vertici ai quali partecipa il premier. Immagini che sono specchio della realtà più di tante parole. «Un tweet può essere una conferenza stampa e Instagram una notizia, anche se magari sembra una cosa insignificante». Racconta le novità dietro alla comunicazione di Matteo Renzi, fra il tormentone dei gufi («ognuno di noi è un po' gufo quando dice che non ce la faremo») e la foto su Istagram dell'attesa dei risultati delle regionali con Renzi e Orfini alla play station.

La tecnologia ha cambiato il passo della comunicazione politica
Autoironico e dissacrante, parla del cambio di passo nella comunicazione politica legato alle nuove potenzialità tecnologiche che consentono una disintermediazione, una possibilità di rivolgersi direttamente ai cittadini. «I leader politici in tutto il mondo devono fare i conti con i social. Alcuni anche in modo pionieristico. E il dato generazionale incide». Spiega che in fondo la disintermediazione è una nuova forma di intermediazione, una modalità di condividere alla pari di una conferenza stampa o di un talk show. Sostiene che «non si disintermedia mai abbastanza» e che la disintermediazione non è «un modo per schivare lo scrutinio dell'informazione».

Non si può pensare a un provvedimento senza un processo comunicativo
«Se lo dice @nomfup è Cassazione», ha detto Renzi tempo fa. «Dal punto di vista politico e comunicativo Renzi è un fenomeno, un grande allenatore e un uomo di squadra», dice agli studenti del master nel corso dell’incontro. Sottolinea che oggi non si può pensare a un provvedimento senza un processo comunicativo, che comunicazione e politica sono due livelli non più separabili. «Chi ha responsabilità di governo deve avere la cassetta degli strumenti piena, deve confrontarsi con altre esperienze per migliorare la comunicazione politica».

Anche la comunicazione di crisi è un'opportunità
In caso di comunicazione di crisi? «È sempre bene rispondere in maniera intelligente. Perché la comunicazione di crisi è anche una comunicazione di opportunità» . E la smentita? «È una medaglia, una conferma doppia».

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