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Migranti, l’Europa cerca una risposta unitaria. Berlino boccia la…

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Migranti, l’Europa cerca una risposta unitaria. Berlino boccia la proposta italiana e lancia la tassa sulla benzina

Nel giorno dell’ennesima tragedia in mare che ha causato oltre 400 morti nel Mediterraneo a largo della Libia, l’Europa appare come la grande assente nel dibattito sull’emergenza migranti. A Lussemburgo in queste ore i ministri degli Esteri discutono su una possibile risposta unitaria tentando di conciliare posizioni molto diverse e forti tentazioni nazionalistiche. Tra i temi nell’agenda del Consiglio il migration compact, la proposta italiana che sollecita invece un ruolo più attivo dell’Unione con un impegno finanziario europeo nei paesi di provenienza dei migranti. Proposta che ha incassato subito lo stop del esecutivo di Angela Merkel. Il governo tedesco si è detto contrario all’utilizzo degli eurobond. «Il governo tedesco non vede alcuna base per un finaziamento comune dei debiti per le spese degli Stati membri per la migrazione», ha risposto il portavoce del governo Steffen Seibert. Il portavoce ha ricordato che vi sono altri strumenti disponibili nel bilancio europeo. Tra questi la tassa sulla benzina.

Fonti europee hanno ricordato infatti che sugli strumenti finanziari per affrontare la crisi dei migranti, tra le proposte giunte a Bruxelles, oltre a quella italiana degli Eurobond, c'è anche quella tedesca di una tassa sulla benzina, di cui il ministro tedesco «Wolfgang Schaeuble ha già discusso col presidente Jean Claude Juncker».

Commissione Ue, proposta Italia benvenuta
La proposta italiana, però, incassa il giudizio positivo della Commissione Ue. «La Commissione Ue dà un grande benvenuto» al “migration compact” proposto dall'Italia e il «presidente Juncker é molto contento che l'approccio europeo trovi forte sostegno», da parte dell'Italia e di Matteo Renzi, spiega il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas. «Lavoreremo a stretto contatto con Matteo Renzi per continuare a spingere per avere più Europa». Come l'Italia, «la Commissione Ue è convinta che solo un approccio europeo più forte, che copra sia la dimensione interna che esterna delle politiche Ue, ci possa aiutare a gestire i flussi dei migranti in modo ordinato, in uno spirito di accresciuta solidarietà e per tornare ad un sistema Schengen pienamente funzionante», afferma Schinas. «Il presidente Juncker e il suo team lavoreranno a contatto molto stretto col primo ministro Renzi ed il suo esecutivo per continuare a spingere per più soluzioni europee, più ambizione ed un'attuazione più veloce di tutti gli aspetti dell'Agenda europea sull'immigrazione», ha poi concluso.

Gentiloni,tragedia mostra necessità migration compact
La nuova tragedia dei 400 somali, che arriverebbe ad un anno esatto dal naufragio che fece 800 morti davanti alle coste libiche, per il ministro degli esteri Paolo Gentiloni (a Lussemburgo per la riunione del Consiglio Affari Esteri) «è un motivo in più per discutere il “migration compact” preparato dall'Italia». «Al di là dei particolari - dice - anche il fatto simbolico che avvenga un anno dopo (il naufragio in cui morirono 800 migranti), anche se in un contesto territoriale completamente diverso, interpella le nostre coscienze e deve farci ragionare», ha spiegato Gentiloni. «Oggi - ha aggiunto il ministro - cominceremo a discutere» del non-paper o aide mémoire preparato dal governo italiano, in cui si propone un piano complessivo per affrontare il problema dei flussi migratori, basato sulla collaborazione con i Paesi di provenienza e di transito, in particolare in Africa. «L'obiettivo è poi quello di consentire alle istituzioni europee, se lo riterranno, di discuterne nel prossimo Consiglio Europeo».

Austria, Italia fermi libero passaggio rifugiati
Ma tra Roma e Vienna continua il confronto sul valico del Brennero. «Il libero passaggio dei rifugiati non risolve i problemi, ma li rende più grandi», ha detto il ministro degli esteri austriaco, Sebastian Kurz, annunciando che oggi al Consiglio «parlerò con l'Italia» del problema al Brennero e «chiederò che si ponga fine al libero passaggio dei rifugiati». Arrivando nella sede del Consiglio esteri a Lussemburgo, Kurz si è detto felice «che sia riuscita la chiusura della rotta balcanica», ha aggiunto che ora «l'Italia ha bisogno del sostegno della Ue» ma, aggiunge, «l'Italia non deve limitarsi a lasciar passare i rifugiati verso l'Europa centrale, altrimenti il problema peggiora». Il capo della diplomazia di Vienna sostiene anche che «l'Austria prende più rifugiati dell'Italia, anche se questo è un Paese dieci volte più grande». Kurz, poi, cerca di addolcire i toni affermando che «introdurre controlli alle frontiere non significa chiudere il Brennero», ma osserva: «Per la Germania è stato necessario introdurre controlli alla frontiera con l'Austria e io non posso escludere che per noi sarà necessario diventare più attivi alla frontiera italiana».

«Abbiamo parlato spesso con i nostri colleghi austriaci. C'è uno scarto tra le dichiarazioni e quello che si sviluppa sul terreno. Io non perdo la speranza - ha osservato, da parte sua, il ministro Gentiloni - che, al di là di gesti simbolici e dichiarazioni, si possa collaborare».
«Sappiamo tutti - ha continuato il ministro - che l'innalzamento di un muro in quel posto, al Brennero, avrebbe effetti economici e simbolici per l'Europa molto gravi. Credo che si possa lavorare per mettere la cosa nel binario giusto, quello della collaborazione e non - ha concluso Gentiloni - dell'innalzamento di muri».

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