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I 150 del Sole 24 Ore, lunedì la celebrazione al Teatro alla Scala

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I 150 del Sole 24 Ore, lunedì la celebrazione al Teatro alla Scala

Il Sole 24 Ore informa da 150 anni le famiglie, i professionisti e il mondo dell'imprenditoria e della finanza. Dal 1865 continua ad essere una risorsa documentale fondamentale per comprendere in maniera semplice ma ineccepibile l'evoluzione economica, politica e normativa del nostro Paese e del mondo.Proprio in occasione di una ricorrenza storica come i 150 anni di vita, il quotidiano economico finanziario più antico ed autorevole d'Italia ha deciso di raccontare in prima persona il proprio modo di fare informazione, la cifra valoriale e la propria visione attraverso il documentario “Lo ha detto Il Sole”, proiettato presso il Teatro alla Scala di Milano, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La scelta della visione del documentario in un luogo-simbolo milanese come il Teatro alla Scala trova la sua giustificazione nella storia stessa del quotidiano meneghino. Il Sole 24 Ore - frutto dell'unione delle precedenti testate storiche “Il Sole” e “24 Ore” - è sempre stato un giornale che racconta i fatti del Paese e un punto di riferimento fondamentale per l'informazione della realtà nazionale, dall'Unità d'Italia fino a oggi. Il segreto del suo centenario successo sta nell'offrire da sempre una visione oggettiva e mai scontata della realtà facendo parlare i numeri, consegnando a loro “un'anima” e una “storia”, come spiega il Direttore Roberto Napoletano nello stesso documentario. Quei numeri che hanno permesso al Sole 24 Ore di usare le armi affilate del giornalismo d'inchiesta, di scavare sistematicamente nei circuiti internazionali dell'economia e della finanza, di garantire un'informazione veritiera che appartiene a tutti, tanto da riconoscergli – in 150 anni – il ruolo di certificatore dei fatti, diventato anche un modo di dire nel linguaggio comune dei cittadini. Se “lo dice Il Sole”, vuol dire allora che sarà vero.

Una responsabilità forte verso i lettori, raccontata nel documentario da coloro che firmano ogni giorno le sue pagine: i giornalisti. Un modo di fare informazione che ha saputo utilizzare al meglio anche l'innovazione. L'evoluzione della tecnologia ha infatti profondamente e velocemente modificato le modalità di diffusione e di fruizione delle notizie, e Il Sole 24 Ore si è evoluto insieme alla tecnologia, dando vita a partire dal 2012 al suo sistema d'informazione multimediale - unico in Europa e negli Stati Uniti con i suoi 12 quotidiani verticali digitali - in cui la digitalizzazione dei contenuti è il cuore del sistema e lo strumento di lavoro per i professionisti la sua forza. Platee selezionate di lettori che oggi usufruiscono di una piattaforma tecnologica unica, di una indicizzazione autoriale delle fonti e di un motore intelligente che raddoppia la forza del lavoro redazionale con quella delle banche dati e delle riviste specializzate, capitale storico del Gruppo 24 ORE.
L'innovazione come cifra del Sole 24 Ore continua con ItalyEurope24, un'edizione digitale del Sole 24 Ore in versione inglese, che racconta ogni giorno l'Italia e l'Europa nel mondo attraverso le sue firme e la lingua degli affari. Un sistema informativo in continua evoluzione, che include anche il sito www.ilsole24ore.com. All’interno del documentario verranno mostrate in anteprima le immagini del nuovo sito che sarà online da metà maggio.

Tutto questo ha fatto sì che oggi Il Sole 24 Ore sia il primo quotidiano digitale italiano, mantenendo però costante nel tempo la sua cifra valoriale, facendo cioè parlare i numeri e i fatti, e con la capacità di leggerli e interpretarli con la correttezza e oggettività propria dei giornalisti che ogni giorno ci mettono la propria firma. «Centocinquant'anni sono tanti - commenta il Direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano - e ci caricano di responsabilità. L'impegno prioritario deve essere quello di preservare, adeguando ai tempi, i tratti cromosomici di un modo unico di fare informazione che si basa su competenza e rigore. Io dico sempre che prima vengono la testa, il giornalismo, i contenuti; poi viene la tecnologia, che è un fantastico moltiplicatore di quei valori».


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