Italia

Carceri, Orlando: via a un Piano di intervento per prevenire i suicidi

  • Abbonati
  • Accedi
previsto anche un monitoraggio

Carceri, Orlando: via a un Piano di intervento per prevenire i suicidi

Via a un piano per prevenire i suicidi in carcere. Il fenomeno dei suicidi dietro le sbarre, ha sottolineato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, «è inquietante e intollerabile». Proprio per fare fronte a questo problema il ministro ha predisposto una direttiva che ha l’obiettivo di «innalzare il livello di attenzione, accentuando allo stesso tempo le misure che nei singoli istituti vengono già poste in essere per prevenire fenomeni di autolesionismo». Il Guardasigilli ha dunque avviato un Piano nazionale d'intervento per la prevenzione del suicidio e per il monitoraggio delle strategie adottate, attraverso la raccolta, l'elaborazione e la pubblicazione dei dati sul fenomeno e sulle esperienze condotte. Lo scorso anno nelle carceri italiane si sono verificati 43 suicidi, dal 2000 a oggi sono stati 899.

Spesso sottovalutato il disagio psicologico e mentale
Fra gli elementi che maggiormente possono suscitare la tentazione suicidaria il Guardasigilli individua il rischio ambientale: da questo punto di vista, la sorveglianza o l'isolamento del detenuto che abbia tendenze suicide possono talvolta accentuarne il rischio. Spesso, poi, è sottovalutato il trattamento del disagio psicologico e mentale. Inoltre anche l'ambiente detentivo indifferenziato può costituire un fattore di rischio nella tendenza al suicidio. Un sistema maggiormente flessibile potrà essere in grado di attuare più efficaci forme di controllo e di conoscenza approfondita delle persone ristrette e di garantire la miglior comprensione e gestione delle situazioni di maggior disagio.

Saranno adeguati gli spazi detentivi per i soggetti a rischio
Verranno fra l'altro sviluppate opportune misure di osservazione del detenuto, differenziate a seconda della fase trattamentale e con particolare attenzione ai soggetti tossico-alcool dipendenti. Saranno inoltre adeguati gli spazi detentivi destinati all'accoglienza dei soggetti a rischio, secondo criteri moderni e rispettosi della dignità della persona. Poi saranno organizzati programmi formativi specifici per tutti gli operatori, favorendo l'interazione anche con coloro che da esterni operano nell'Istituto.

Il Dap predisporrà un Piano nazionale di intervento
Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria provvederà a predisporre un Piano nazionale d'intervento, tenendo conto anche della giurisprudenza della Cedu in materia e in linea con quanto elaborato dal Comitato Nazionale di Bioetica nel 2010, ripreso successivamente dalla Conferenza Unificata per i rapporti tra Stato-Regioni nel 2012 nelle sue «Linee di indirizzo per la riduzione del rischio autolesivo e suicidario dei detenuti, degli internati e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale».

© Riproduzione riservata