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fondazione Guido Berlucchi

«Career Grant» per ricercatori under 40: condivisione di impegni per rilanciare la ricerca scientifica

Essere under 40, avere in tasca un titolo di dottore di ricerca e almeno dieci pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Sono alcuni dei requisiti necessari per poter accedere al nuovo bando Guido Berlucchi Foundation Career Grant”, della Fondazione Guido Berlucchi, onlus per la ricerca sul cancro, che introduce un nuovo criterio di condivisione di impegni per sostenere la carriera dei giovani (eccellenti) ricercatori in oncologia.

Sono tre i protagonisti dell'iniziativa: la Fondazione Guido Berlucchi di Brescia che ha ideato il bando e mette a disposizione le risorse principali; un giovane ricercatore (Principal Investigator, PI), ideatore di una sua linea di studio che intende portare avanti presso un laboratorio in maniera indipendente; infine un istituto di ricerca italiano, pubblico o privato non-profit, che si occupa di oncologia e intende contribuire al finanziamento in qualità di “ente ospitante” del ricercatore, in primis mettendo a disposizione il laboratorio.

«In pratica, questi tre attori si impegnano a investire congiuntamente per far sì che un ricercatore possa avere un'opportunità reale di continuità della carriera, se si dimostra all'altezza del suo ruolo», spiega Ornella Parolini, direttore del Comitato tecnico-scientifico della Fondazione Berlucchi e direttore del centro di ricerca Eugenia Menni - Fondazione Poliambulanza di Brescia.

Più continuità e condivisionedi impegni
Una “continuità” che significa, in primis, poter avere un orizzonte temporale più ampio. «In Italia, i finanziamenti per i giovani studiosi che iniziano a creare un loro gruppo di ricerca, basato su una linea di studio da essi ideata, cioè i cosiddetti Principal Investigator (PI), si concludono di solito dopo tre-cinque anni. Un periodo di tempo che non è sufficiente per portare a termine il lavoro, mentre c'è addirittura il rischio di uno spreco di risorse».

Ed ecco la prima novità. Il bando “Career Grant”, spiega Parolini, concede al vincitore un lasso di tempo di otto anni (cinque più tre) per far nascere e crescere il suo gruppo di ricerca. Nel dettaglio, è previsto un finanziamento complessivo di 320mila euro articolato su cinque anni. Dopo questo periodo, l'istituzione, pubblica o privata non-profit di ricerca italiana presso la quale ha operato il ricercatore, si impegna a stabilizzare il ricercatore per un altro triennio, con un contratto. «Ritengo che un programma di otto anni - commenta Ornella Parolini - possa essere vantaggioso per il ricercatore, e far sì che gli investimenti vadano a buon fine». «Questa iniziativa - aggiunge - rappresenta un cambio di marcia rispetto al panorama attuale. Oltre a offrire un orizzonte più vasto in termini di tempo, introduce un nuovo criterio per il coinvolgimento delle parti interessate».

Il bando prevede infatti anche una graduale responsabilizzazione sia delle istituzioni di ricerca, pubbliche o privare, sia del giovane studioso: «a mio parere questo è un modo per far ripartire il sistema».

Come si articola il piano di finanziamento
Responsabilizzazione Vediamo nel dettaglio di che si tratta. Per i primi due anni, la Fondazione Guido Berlucchi si impegna a patrocinare interamente il ricercatore (con uno stipendio annuo di 45mila euro) e le spese di funzionamento del laboratorio (25mila euro). Poi, a partire dal terzo anno e fino al quinto l'impegno finanziario della Fondazione decresce progressivamente.
In contemporanea, l'istituzione, o “ente ospitante” - che inizialmente mette a disposizione del ricercatore solo le facility - dal terzo anno comincia a finanziare lo stipendio del giovane PI e le spese di funzionamento della ricerca. «Inoltre, l’ente ospitante deve dichiarare fin dall'inizio il suo interesse ad assumere il ricercatore con un contratto di almeno tre anni al termine del grant Berlucchi Foundation Career», spiega la studiosa.

Il tutto è vincolato al raggiungimento di una serie di obiettivi di successo, valutati annualmente da una commissione composta dal Comitato tecnico scientifico della Fondazione e dal direttore scientifico dell'ente ospitante.
Non solo. Anche il ricercatore dovrà dimostrare le capacità di reperire dei finanziamenti esterni per le proprie attività. «L'obiettivo - conclude Ornella Parolini - è che questo finanziamento non sia fine a se stesso, bensì funga da volano per un'ulteriore crescita della capacità di ricerca del singolo ricercatore e degli enti beneficiari».

Infine, la tempistica: la scadenza per l'espressione di interesse delle istituzioni, o “enti ospitanti” è il 30 giugno, mentre il bando per i ricercatori under 40 (PI) si aprirà a fine estate, dopo che la lista degli enti ospitanti e delle facilities a disposizione del PI sarà completata.

L'iniziativa “Nurturing Research” per far crescere la ricerca
Il bando Career Grant fa parte dell'iniziativa “Nurturing Research” (far crescere la ricerca), creata dalla la Fondazione Guido Berlucchi, Onlus per la ricerca sul cancro, attiva dai primi anni del Duemila, dopo la morte di Guido Berlucchi, co-fondatore della nota casa vitivinicola della Franciacorta.

Si tratta di un progetto unico in Italia (che si ispira all'idea di condivisione alla base della sharing economy) e prevede bandi e finanziamenti destinati ad attrarre e stabilizzare nel nostro Paese i migliori giovani ricercatori italiani e stranieri.
Le iniziative, come si è detto, sono rivolte a istituti di ricerca italiani che si occupino di oncologia e che desiderino contribuire all'investimento come “ente ospitante” di uno studioso, vincitore di uno dei due grant Guido Berlucchi Foundation Career messi a disposizione per il 2016.

Insieme al progetto “Nurturing Research”, la Fondazione ha messo in campo da quest’anno anche l'iniziativa “Seeding Research”, con azioni dedicate ad introdurre i ricercatori più giovani nel panorama della ricerca internazionale, e l’iniziativa “Celebrating Research”, per promuovere presso le istituzioni ed altri enti pubblici e privati un approccio sinergico per un ulteriore sostegno alla ricerca.

http://www.fondazioneberlucchi.com/index.html

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