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Dossier Il gelato Callipo va in Australia

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Dossier | N. 6 articoliRapporto Food & Wine

Il gelato Callipo va in Australia

Pippo Calipo
Pippo Calipo

L’ultimo tassello risale a qualche giorno fa. L’alleanza con altri tre grandi gruppi dell’agroalimentare del Mezzogiorno (Divella, Coricelli, Polli) in una rete di impresa (Gradita) che debutterà al Cibus di Parma, dal 9 al 12 maggio. Ed è un pezzo della strategia di rafforzamento del Gruppo Callipo, cento anni di storia alle spalle, guidato da Pippo Callipo e dal figlio Giacinto. I risultati di un gruppo che ha anche scelto di diversificare investendo nel turismo e nello sport sono questi: un fatturato complessivo nel 2015 di 54,6 milioni e 360 dipendenti. Un gruppo che persegue l’obiettivo di crescere sul mercato interno, ma anche e soprattutto all’estero. Potendo contare su un lavoro già ben avviato.

La strategia, che prevede anche l’apertura del primo monostore a marchio Callipo a Milano in autunno, è stata avviata già da anni, sia sul fronte delle produzioni storiche dell’azienda (che ha sede a Maierato, in provincia di Vibo Valentia), ovvero le conserve alimentari (e in particolare il tonno), sia sul fronte delle nuove produzioni, come il gelato prodotto e commercializzato attraverso la Callipo gelateria srl. Con una scelta di fondo precisa: non delocalizzare, puntando sulla qualità del made in Calabria. Discorso che vale per il tonno: a Maierato marcia uno stabilimento da 34mila metri quadrati di cui 9.700 coperti, che garantisce una produzione di 5.200 tonnellate all’anno e una capacità produttiva giornaliera di 300mila scatole e 35mila vasetti di vetro: «Abbiamo scelto - spiega Pippo Callipo - di differenziare le linee di prodotto e brand a seconda del canale distributivo: Gdo, ingrosso, dettaglio tradizionale e catering. Il portafoglio dei prodotti comprende oltre 200 referenze per 4 marchi: Callipo, Mister Ton, Mister Tonnello, Rosa dei Venti. La Gdo genera circa il 57% del giro d’affari dell’azienda, che nel 2015 è stato di 46,2 milioni». Complessivamente, l’export (con una presenza che va dagli Stati Uniti a Israele passando per la Libia e la Lituania) incide per il 9% sul fatturato. E quest’anno, nelle previsioni, è destinato a crescere di un punto. Con l’obiettivo di far conoscere il gelato italiano nel mondo, e in particolare l’ottimo tartufo di Pizzo Calabro. Nel 2008 è stata avviato (proprio a Pizzo) lo stabilimento di 9.200 metri quadrati (4.000 coperti) dove lavorano 31 persone e da dove escono ogni anno 1.500 tonnellate di miscela di gelato: «Siamo presenti sul mercato nazionale e internazionale con 12 linee di prodotto e oltre 80 referenze - spiega Giacinto Callipo - dal tartufo alle torte, dalla cassata ai sorbetti». Il 55% dei 3,3 milioni di fatturato 2015 è arrivato dall’estero (il tartufo di Pizzo va forte in Gran Bretagna, Australia e Stati Uniti, ma non solo) e il resto dal mercato italiano e in particolare dalla Gdo: «In Italia - prosegue - il 49% delle vendite arriva dalla Gdo, il 44% dall’ingrosso e il 7% dal dettaglio». In questo caso nel 2016 si prevede una crescita dell’export del 20% e un incremento sul mercato italiano del 10 per cento. Un’ulteriore spinta potrà arrivare dalla vendita online: da qualche mese è stato lanciato il sito e-commerce shop.callipo.it.

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