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Arresto sindaco Lodi, il Pd si rivolge al Csm. Retromarcia dopo la…

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Arresto sindaco Lodi, il Pd si rivolge al Csm. Retromarcia dopo la protesta delle toghe

Rischiava di finire al Csm il caso dell'arresto del sindaco di Lodi Simone Uggetti. Il laico del Pd Giuseppe Fanfani aveva anticipato oggi l’intenzione di chiedere l'apertura di una pratica in I commissione per verificare «la legittimità dei comportamenti tenuti e dei provvedimenti adottati» in questa vicenda. Ad annunciarlo era stato lo stesso consigliere, che aveva definito il provvedimento adottato nei confronti del sindaco di Lodi «ingiustificato e comunque eccessivo». Una presa di posizione di Fanfani respinta al mittente dall'intero gruppo dei consiglieri Csm di Area, che lo hanno accusato di «indebita interferenza sull'autonomia e sulla serenità dei magistrati».

Anm: da Fanfani indebita interferenza
Presa di posizione, quest’ultima, condivisa dalla giunta esecutiva centrale dell'Associazione Nazionale Magistrati, che ha parlato di «indebita interferenza nel procedimento in corso presso gli uffici giudiziari di Lodi». È seguita la retromarcia di Fanfani, che ha annunciato durante il Plenum del Csm che non chiederà l'apertura di una pratica sui magistrati di Lodi. «Allo stato non lo farò - ha detto Fanfani - a meno che non emergano altri fatti». Intanto Simone Uggetti, arrestato ieri, si è autosospeso dal Pd e dalla carica di sindaco della città lombarda, secondo quanto ha comunicato il suo legale Pietro Gabriele Roveda al termine dell'interrogatorio di garanzia nel carcere di San Vittore.

Renzi: no complotto, magistrati vadano avanti
Un dietrofront, quello di Fanfani, probabilmente dovuto non solo alla levata di scudi dei magistrati ma anche alle parole di Renzi che durante il botta e risposta su twitter e facebook #matteorisponde, ha detto a proposito dell’inchiesta di Lodi: «Il Pd non grida al complotto, nel modo più assoluto. Invitiamo i magistrati ad andare avanti, ad indagare. Questa è la nostra posizione». Al termine del question time alla Camera, a gli chiedeva un commento sull'iniziativa del laico del Pd del Csm Giuseppe Fanfani sull'arresto del sindaco di Lodi, Renzi aveva risposto tagliando corto: «Il governo non commenta il Csm, ci sono regole del gioco da rispettare. La mia posizione non è mai cambiata: noi rispettiamo le iniziative dei magistrati, speriamo arrivino a processo presto e ai partiti politici che strumentalizzano invitiamo a guardare a casa propria»

«Questione morale dappertutto»
Dell’arresto del sindaco dem di Lodi Renzi aveva parlato già di primo mattino, ai microfoni di Rtl 102.5, ammettendo la frustrazione davanti alle notizie piombate ieri dalla città del vicesegretario Lorenzo Guerini («Ovviamente fa male perché impedisce di far vedere cose positive dell’Italia ma serve chiarezza e tranquillità) e respingendo l’ipotesi di complotto della magistratura: «Rispetto al complotto dico “ma de che”. C’è un’indagine in corso, piena fiducia nei magistrati», ha chiosato Renzi. E ha rivendicato: «Il mio governo ha aumentato le pene per la corruzione e aumentato la durata della prescrizione sulla corruzione mentre altri hanno votato no. La questione morale c’è dappertutto, c’è qualcuno che ruba, non va bene, ma smettiamola di sparare sugli altri. Non c’è destra contro sinistra, ma onesti contro ladri».

«Sulle banche il rimborso totale non ci potrà essere»
Ma il presidente del Consiglio è andato a briglia sciolta su tutti i temi dell’attualità politica. Alle proteste degli obbligazionisti delle quattro banche coinvolte dalle misure di “riparazione” dell’esecutivo Renzi ha risposto che «il rimborso totale non ci potrà essere». «Abbiamo dato una mano, abbiamo fatto una durissima battaglia in Europa. Se hanno da protestare vadano a fare l’arbitrato. Io non sono convinto che facciano bene a farlo», ha sottolineato il premier, ricordando che «il governo non ha guardato in faccia nessuno». Tenuti presenti i rendimenti più vantaggiosi gli obbligazionisti «hanno messo dei soldi in operazioni a rischio».

Nelle parole del premier ha trovato spazio una riflessione generale sul funzionamento degli istituti di credito, non senza accenti polemici. «Noi siamo stati molto corretti, duri e severi con tutti, ci sono commissariamenti, sanzioni e azioni di responsabilità, a partire da Etruria. Mi piacerebbe però vedere qualche azione di responsabilità su qualche altra banca dove qualcuno ha fatto sparire i soldi nel silenzio generale, della stampa e di tutti».

Infine, un accenno alla travagliata vicenda di Popolare Vicenza. «Era nell’aria ma con il fondo Atlante e il decreto che riduce da sei-otto anni a sei-otto mesi il tempo del recupero crediti incagliati e deteriorati c’è una soluzione di medio-lungo periodo che permetterà di uscire dalle secche. Vicenza con Atlante si salva, agli investitori dico che finalmente il mercato è diventato padrone in Italia».

«Giusto che sia la gente a dire sì o no alle riforme»
Alla riforme «è giusto che sia la gente a dire sì o no». Importante «vincere, ma conta anche coinvolgere la gente» secondo il presidente del Consiglio. «L’errore lo abbiamo fatto noi nel 2001. Abbiamo voluto inseguire la Lega, abbiamo fatto un federalismo che non ci permette di spendere i soldi europei. A me interessa sbloccare l’Italia. Il Paese ha tutto per essere il più forte d’Europa».

«Nel decreto competitività misure per imprese giovani»
«Stiamo studiando per il prossimo decreto competitività delle misure non solo finanziarie o di pubblica amministrazione che siano una sorta di spinta, di incoraggiamento per i ragazzi che vogliono provarci. Lo Stato vuole dire: ti do’ una mano». Questo il passaggio dell’intervista a proposito delle nuove misure di sostegno alle imprese. Anche gli studi di settore sono «una questione che stiamo affrontando, spero di poterla inserire già nella legge di stabilità 2017».

«Molto contento del lavoro del nuovo vertice Rai»
Entusiastico il giudizio di Renzi sui primi passi di Viale Mazzini dopo i cambiamenti nella governance. «Sono molto contento del lavoro che sta facendo il nuovo vertice della Rai, che sta cercando di valorizzare alcune cose. E non mi riferisco alla politica. Quando si dice che la pubblicità non va nei programmi dei bambini». E quando non va la cronaca nera nella fascia di domenica. Allora «si fa davvero servizio pubblico».

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