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Il sindaco: pronto a chiarire per uscire dalla vicenda

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Il sindaco: pronto a chiarire per uscire dalla vicenda

  • –Sara Monaci

MILANO

Il sindaco di Lodi Simone Uggetti,finito due giorni fa in custodia cautelare in carcere con l’accusa di turbativa d’asta, è stato interrogato ieri a San Vittore. Ha parlato di «ingiustizia subita» e di «scelte fatte per il bene della città». Secondo i pm avrebbe scritto un bando per la gestione di due piscine scoperte in modo da far vincere la partecipata comunale Sporting Lodi, alterando così la concorrenza e puntando al controllo del consenso elettorale per 6 anni. Il bando ha un valore di poche migliaia di euro, ma la questione centrale per gli inquirenti sarebbe appunto l’imposizione del regime di «monopolio».

Uggetti è stato sospeso dalla carica di primo cittadino e si è autosospeso dal Pd, e si dice colto di sorpresa dalla vicenda. Il suo obiettivo, ha detto il suo difensore Pietro Gabriele Roveda, è quello di «collaborare» e di chiarire «ogni singolo episodio» che gli viene contestato dalla procura di Lodi. «Uggetti vuole fornire tutti gli elementi a sua conoscenza per uscire al più presto da questa vicenda», ha assicurato Roveda preannunciando la propria intenzione di presentare nei prossimi giorni la richiesta di attenuazione della misura cautelare «agli arresti domiciliari oppure con l’obbligo di firma». E per questo, ha aggiunto, «siamo disponibili a incontrare il pm per ulteriori interrogatori».

Gli affari e gli accordi segreti

Dalle pagine dell’inchiesta la gestione delle due nuove piscine allo scoperto garantiva utili che nei periodi estivi si aggiravano intorno ai 100mila euro. Lo dice il gip nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Uggetti e dell’avvocato Cristiano Marini, che era consigliere dell’aggiudicataria Sporting Lodi e della Astem, la società attraverso cui il Comune controlla la Sporting.

Il 45% di quest’ultima è detenuta dalla società privata Sport 64, riconducibile a Igor Piovesan e Daniele Pasquini, figlio di Luigi Pasquini, procuratore sociale della stessa Sporting. E proprio Luigi Pasquini, indagato nell’inchiesta, è anche presidente della Wasken Boys, ex gestore delle piscine. Per i procuratori di Lodi «dalle conversazioni intercettate c’è evidenza della collusione tra Uggetti e Marini, ovvero il rappresentante di una società che si accingeva a partecipare al bando».

L’accordo era che solo la Sporting si presentasse alla gara, per favorire poi in un secondo momento, con commesse successive, la Wasken Boys. Accordo preso con facilità, vista la contiguità dei rapporti e la sovrapposizione di ruoli. Nelle intercettazioni viene confermata la volontà di non costituire un’Ati tra la Sporting Lodi e la Wasken. Si sottolinea che Pasquini «dissimula la partecipazione occulta di quest’ultima». L’obiettivo, ribadisce il gip, era avere un «bacino di utenza fidelizzato rispetto ad una situazione di concorrenza».

Il duro giudizio del gip

La necessità di un arresto cautelare viene motivato con un giudizio durissimo da parte del gip. Che da una parte sottolinea il rischio di inquinamento prove e dall’altra esprime una netta critica su Uggetti e Marini. «Il complessivo quadro probatorio dimostra come non si possa fare alcun affidamento sulla spontanea osservazione da parte degli indagati delle prescrizioni giudiziali». E soprattutto parla di «personalità negativa e abietta palesata dai due indagati, con perseveranza dimostrata e pervicacia nel mantenere stabilmente gli accordi illeciti».

Intanto la procura di Lodi non ha un procuratore capo. La poltrona è vacante dallo scorso gennaio e il Csm ha in programma di approvare la nomina per l’incarico direttivo entro la fine di questo mese. La Quinta Commissione di Palazzo dei Marescialli, competente per gli incarichi di vertice, ha terminato il lavoro e inoltrato al plenum 3 proposte che dovrebbero, secondo programma, essere inserite all’ordine del giorno nelle prossime settimane.

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