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Mattarella in Friuli, esempio di ricostruzione

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a 40 anni dal sisma del 1976

Mattarella in Friuli, esempio di ricostruzione

Il Presidente della repubblica Sergio Mattarella è in Friuli per il 40mo anniversario del terremoto. Alle 21 del 6 maggio 1976 il sisma devastò la regione, uccidendo quasi mille persone e distruggendo 45 paesi. Diciottomila le case rase al suolo. Al motto di «prima le fabbriche, poi le case, poi le chiese» tutto fu ricostruito.

Il Capo dello Stato accompagnato alla presidente della Regione, Debora Serracchiani, è giunto a Gemona, prima tappa della sua visita . Dopo aver reso omaggio in forma privata alle 400 vittime di Gemona, al cimitero monumentale della città, il Presidente è stato accolto sotto la loggia di Palazzo Boton, sede dell'amministrazione comunale di Gemona, dal sindaco Paolo Urbani e dal sindaco dei ragazzi, Luca Pellegrini, alla presenza di autorità civili e militari.

Mattarella a Gemona, omaggio alle vittime del sisma in Friuli

Un lungo applauso dei presenti - soprattutto dei bambini delle scuole elementari e medie - ha saluto il Presidente che ha risposto con un cenno della mano e avvicinandosi alla folla stringendo le mani dei presenti. Dopo un breve saluto - Urbani ha donato a Mattarella una copia dello statuto di autonomia di Gemona del 1300 - il Presidente ha percorso via Bini (se Gemona è stato il cuore del terremoto, via Bini è stato il cuore del cuore del terremoto) ha raggiunto a piedi il duomo dove ad accoglierlo c'era l'arcivescovo di Udine, Bruno Mazzoccato, l'allora sindaco di Gemona, Ivano Benvenuti, e l'allora l'assessore regionale alla ricostruzione, Salvatore Varisco.

Il Presidente ha quindi lasciato Gemona per raggiungere la vicina Venzone, altra cittadina friulana quasi rasa al suolo dalle scosse del 6 maggio e del settembre 1976.

«Apprezzamento, ammirazione e riconoscenza» . Sono questi sentimenti che il Presidente ha voluto testimoniare ai cittadini di Venzone. Mattarella ha ricordato che «protagonisti furono i friulani, cittadini comuni e regione, che con il loro impegno riportarono Venzone, come Gemona e altre cittadine devastate, nelle condizioni originarie grazie a una grande opera di ricostruzione. Per questo vi ringraziamo di quanto avete fatto».
«Questo e' un giorno particolare - ha detto Mattarella - un giorno di commozione in cui ricordiamo le tante vittime . Non possiamo dimenticare la devastazione del terremoto e vogliamo esprimere riconoscenza ai soccorritori di allora, alcuni dei quali presenti oggi. Ma soprattutto vanno ringraziati tutti i friulani impegnati con dignita' e coraggio nella ricostruzione. In quei giorni nei mesi seguenti e' stato chiaro che la determinazione e la capacita' di affrontare in modo serio la devastazione sono stati frutto della mentalita' dei friulani. Tutti gli italiani si sono stretti negli aiuti, giunti anche dall'estero; c'e' stata una forte presenza dello Stato testimoniata ancora oggi dalla presenza di Giuseppe Zamberletti. Ma i veri protagonisti furono i friulani».

Nel pomeriggio partecipera' a Udine, nella sede del Consiglio regionale, alla cerimonia ufficiale. IL capo dello Stato sara' accompagnato dal presidente della Regione Friuli-Venezia-Giulia, Debora Serracchiani.

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