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Renzi: sulla flessibilità battaglia vinta, per i migranti partita…

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allo State of the Union

Renzi: sulla flessibilità battaglia vinta, per i migranti partita ancora aperta con Ue

Durante la presidenza italiana dell’Ue «affermammo la necessità della flessibilità ed è stata una battaglia vinta come dimostra la comunicazione di gennaio 2015 del nuovo presidente della Commissione Ue Juncker che l’ha introdotta. Per noi sempre troppo poca ma comunque un principio sacrosanto che si è affermato». È la riflessione del premier Matteo Renzi fatta a Firenze allo State of the Union, un motivo di parziale ma non trascurabile vanto a dispetto della linea allora prevalente in ambito comunitario. «Nel 2014 abbiamo sottolineato che il fiscal compact e le regole bilancio erano un drammatico errore per come sono concepite, e anche se è giusto avere attenzione ai bilanci, quel modo di concepire il fiscal compact avrebbe provocato un disastro economico».

Con migration compact soluzione anche di lungo periodo
Diversamente invece stanno le cose sul tema dell’immigrazione, «una battaglia tutta da giocare e piena di sfide» secondo il presidente del Consiglio. Ma almeno adesso «tutti riconoscono che è un tema di tutti». Il punto per Renzi è che «quando giochi la carta della paura hai perso. Perché se giochi la carta della paura vince chi è più bravo di te a generare mostri», come prova la campagna elettorale in Austria. A cominciare dalla dimensione effettiva dei fenomeni in atto, troppo spesso sovradimensionata per esclusivo vantaggio di parte. «Attenzione a dare un messaggio in cui le parole che sono pesanti come sassi e pietre vengono usate a casaccio: non c’è alcuna invasione se 38mila persone arrivano in poco più di quattro mesi». Sulla questione migratoria «troppo spesso l’Europa vuole metterci una pezza, non una strategia di lungo periodo. Con il migration compact, noi proponiamo una soluzione a breve ma anche una lettura a lungo periodo». Senza contare che «ciò che avviene in queste ore in Turchia pone un ulteriore interrogativo sull’accordo» tra Bruxelles e Ankara .«Io faccio mie le parole di Muscat, sostenendo che quella non potesse essere individuata come la soluzione», ha detto ancora Renzi riferito a quello che poco prima aveva detto il premier maltese. «All’Africa noi diamo molti meno soldi di quelli che diamo alla Turchia».

Istituto europeo ci aiuti per anniversario Trattato
A Firenze il premier ha chiesto all’Istituto universitario europeo un aiuto per il 25 marzo 2017, ricorrenza del Trattato di Roma. Si tratta, riprendendo le sue parole, «di un appuntamento significativo» sotto la presidenza maltese, perché sarà il 60esimo anniversario della firma e perciò in quell’ambito «dovrà giocare un ruolo». Renzi ha inoltre sollecitato il coinvolgimento dell’Istituto che ha sede a Fiesole anche per Ventotene. «Ne faremo un luogo per ricercatori Ue, mi piacerebbe che fosse l’Istituto universitario europeo a gestirlo insieme a noi».

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