Italia

Furbetti del badge a Foggia: 13 arresti. Timbravano a turno per gli…

  • Abbonati
  • Accedi
dipendenti comunali

Furbetti del badge a Foggia: 13 arresti. Timbravano a turno per gli assenti

(Ansa)
(Ansa)

Fino a dieci badge timbrati da un solo dipendente in modo da far risultare tutti presenti ma in realtà, assenti. Il sistema è stato però interrotto dai Carabinieri del comando provinciale di Foggia che stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 20 dipendenti del Comune. Di questi, 13 sono sottoposti agli arresti domiciliari e 7 alla misura interdittiva consistente nella sospensione dall'esercizio dei pubblici uffici, per il reato di truffa ai danni dello Stato. Tra gli arrestati figura anche un dirigente del Comune di Foggia. Le misure sono state emesse dal gip del tribunale di Foggia su richiesta della procura dauna al termine delle indagini dei militari dell'Arma svolta nei primi mesi del 2015, finalizzata a contrastare il fenomeno dell'assenteismo presso gli uffici comunali di Foggia.

Secondo quanto emerso dall'inchiesta ogni indagato garantiva, a turno, la presenza degli assenti marcando al loro posto i badge, fino anche ad una decina contemporaneamente. I dettagli del blitz saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà in mattinata presso gli uffici dei carabinieri del comando provinciale di Foggia.

Il dirigente arrestato
Tra i destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari nell'operazione anti-assenteismo dei carabinieri al Comune di Foggia, c'è anche l'ex dirigente del Servizio attività economiche del Comune, Antonio Stanchi, di 65 anni, attuale dirigente del Servizio informatico, telefonico e innovazione tecnologica dell'ente locale. Secondo l'accusa, Bianchi avrebbe in più occasioni timbrato il badge della moglie che però era assente sul posto di lavoro. In particolare, hanno riferito gli investigatori, l'indagato timbrava in entrata il cartellino marcatempo della moglie per poi andarla a prendere a casa e portarla in ufficio. In alcune occasioni la moglie non si sarebbe presentata in ufficio ma il marito le avrebbe timbrato il cartellino in entrata e in uscita. Altre sei persone, oltre agli arrestati e ai dipendenti interdetti dall'attività, sono indagate nella stessa inchiesta.

Qualche indagato aveva sospettato la presenza di telecamere negli uffici comunali, tanto che “alcuni dipendenti alzavano la testa, prima di timbrare, per vedere se ci fossero le telecamere e uno di loro addirittura si serviva della scopa per verificare se vi fossero delle telecamere nella controsoffittatura”. Lo ha detto il colonnello Antonio Catanzaro, comandante provinciale dei carabinieri di Foggia. “Nonostante il timore e la quasi certezza di essere osservati - ha aggiunto Catanzaro - continuavano ad utilizzare questo sistema illegale di timbrature” dei cartellini.

Il sindaco: Indagheremo, il Comune si costituirà parte civile
Il Comune di Foggia si costituirà parte civile nell'eventuale processo che dovesse scaturire dall'inchiesta e avvierà subito un'indagine amministrativa interna: lo annuncia in una nota il sindaco di Foggia, Franco Landella, dopo l'operazione anti-assenteismo al Comune del capoluogo che ha portato all'arresto di 13 dipendenti, tra i quali un dirigente, e all'interdizione dall'attività di altri sette. Nell'esprimere “piena fiducia nel lavoro della magistratura”, Landella aggiunge che i video diffusi dai carabinieri “non sembrano lasciare spazio a dubbi di sorta circa le condotte illecite” dei dipendenti indagati. Episodi che “assumono una gravità ancor maggiore perché coinvolgono un dirigente, cioè esattamente colui al quale la legge affida il compito di vigilare sulle presenze dei dipendenti del servizio che è chiamato a guidare”. L'annunciata intenzione di costituirsi parte civile è motivata con la necessità di “difendere l'ente e affermare con forza la volontà di schierarci senza se e senza ma dalla parte della legalità”, mentre l'indagine interna sarà “finalizzata a definire le modalità e le eventuali connivenze all'interno del personale che hanno reso possibile questo vero e proprio attentato contro la pubblica amministrazione. Mi auguro - aggiunge Landella - che, proprio per queste ragioni, l'episodio non venga adesso strumentalizzato sul piano politico”. Il sindaco sottolinea che attraverso questa vicenda “purtroppo alcune mele marce finiscono per allungare un'ombra di discredito anche sulla maggior parte del personale che, invece, compie ogni giorno il suo dovere con senso di responsabilità, appartenenza, abnegazione e sacrificio”.

Gli altri precedenti
Una vicenda simile è stata scoperta nell’ottobre scorso
nel comune di Sanremo, quando una maxi operazione della Guardia di Finanza condotta su richiesta della locale procura ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 195 persone. Per loro le accuse sono, a vario titolo, truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e falso in atto pubblico in relazione a casi di assenteismo e indebito utilizzo del cartellino identificativo.

© Riproduzione riservata