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Processo escort, Berlusconi «protagonista di cene poco eleganti»

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la sentenza del tribunale di bari

Processo escort, Berlusconi «protagonista di cene poco eleganti»

(Lapresse)
(Lapresse)

Le indagini sulle escort portate da Gianpaolo Tarantini da Silvio Berlusconi hanno tratteggiato «le abitudini di vita e i riprensibili costumi extraistituzionali» dell'allora premier «protagonista delle cene (poco) eleganti» organizzate nelle sue residenze, «beneficiando della costante, imprescindibile presenza di avvenenti, provocanti, disinvolte spregiudicate, disinibite e soprattutto giovanissime donne» che volevano dare «una svolta alle loro (talvolta, a dir poco modeste) vite». È scritto nella sentenza del processo escort. Un processo, celebrato a Bari, che si è concluso lo scorso novembre con quattro condanne, tre assoluzioni e l’invio degli atti alla procura perché valuti se contestare il reato di intralcio alla giustizia a Silvio Berlusconi e quello di falsa testimonianza a cinque delle ragazze che, tra il 2008 e il 2009, parteciparono alle 'feste eleganti' nelle residenze
dell'allora premier e che, forse in cambio di danaro, avrebbero mentito ai giudici baresi.

Il Tribunale, ha condannato, per il reato di reclutamento di prostitute, a 7 anni e 10 mesi Gianpaolo Tarantini; ad un anno e 4 mesi Sabina Began, 'l'ape regina' dei party berlusconiani; a 3 anni e 6 mesi Massimiliano Verdoscia e a 2 anni e 6 mesi il pr milanese Peter Faraone, entrambi amici di 'Gianpi'. Assoluzione da tutte le accuse per Francesca Lana, Letizia Filippi e Claudio Tarantini, fratello di Gianpaolo.

Sentenza escort, Berlusconi protagonista di cene poco eleganti
Secondo i giudici della seconda sezione penale (presidente Luigi Forleo), le ragazze che partecipavano alle «cene poco eleganti» organizzate «assiduamente, a volte freneticamente» nelle residenze da Silvio Berlusconi lo facevano, «nella maggior parte dei casi, nella esclusiva prospettiva di conseguire munifiche elargizioni economiche o altri vantaggi personali o addirittura - in modo ancor più lungimirante - di dare una svolta alle loro (talvolta, a dir poco modeste) vite». Le ragazze - secondo i giudici - erano «animate dalla speranza di guadagnare le sue attenzioni (di Berlusconi, ndr) e di essere 'elette' per trascorrere la notte in sua compagnia, consentendo a soddisfarne anche le più perverse pulsioni erotiche addirittura attraverso la consumazione di rapporti saffici».

Sentenza escort: donne appagavano libidine Cavaliere
Gianpaolo Tarantini, portando escort alle cene organizzate da Silvio Berlusconi, ha voluto far leva sulle «debolezze sessuali» dell'ex Cav per «carpirne dapprima la confidenza, quindi pian piano la gratitudine e riconoscenza per quella discreta e volutamente non troppo ostentata opera di continua ricerca di donne rispondenti ad un determinato cliché da porre nella sua disponibilità per allietarne le serate ed appagarne la libidine quando e come lo desiderasse». Lo si legge nella sentenza del processo escort.



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