Nel programma di 11 punti di Virgina Raggi per Roma, non c'è solo la funivia che potrebbe portare i cittadini dall'estrema periferia alla fermata della metropolitana Battistini. Progetto molto criticato, che secondo la candidata del Movimento 5 Stelle “potrebbe essere costruito in 18-24 mesi e inquinerebbe come un solo autobus di quelli vecchi”. Nella sintesi del documento la “Mobilità a 5 stelle per Roma Capitale” di tre pagine sono specificate le linee guida per il trasporto pubblico, senza però indicare il reperimento delle risorse necessarie per cambiare il parco mezzi con bus elettrici con sistema ibrido elettrico-idrogeno o con quello misto a condensatori e batterie su filobus. La sfida appare molto ardua se si considera che l'agenzia del trasporto autoferrotranviario di Roma è oberata da un debito di 1,3 miliardi di euro e ha chiuso il bilancio del 2015 con un passivo per oltre 60 milioni. Si legge infatti che prima di tutto si impone un “efficientamento dell'Atac attraverso un riassesto finanziario, manageriale e di tutti i settori ma anche un potenziamento del senso civile dei cittadini attraverso: obliterazione in entrata e uscita per le metro, controlli serrati sui bus e tram, obbligo di salita anteriore e sperimentazione del modello Oyster Card di Londra”.