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Caso Regio, l’annuncio di Grillo via tweet: «Pizzarotti…

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primo cittadino di parma indagato

Caso Regio, l’annuncio di Grillo via tweet: «Pizzarotti sospeso dal M5S» . Il sindaco: «Questa sarebbe trasparenza?»

Ansa
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Sarà anche un «atto dovuto», secondo la nota subito diffusa dal sindaco di Parma, ma l’iscrizione, ieri, di Federico Pizzarotti nel registro degli indagati con l’accusa di abuso d’ufficio non è piaciuta al MoVimento 5 Stelle, che oggi ha disposto la sua immediata sospensione. Perchè, sintetizza in un tweet il leader del Movimento Beppe Grillo, «La trasparenza è il primo dovere».

Pizzarotti al contrattacco: «Questa sarebbe trasparenza?»
La replica del sindaco arriva a stretto giro, via Facebook: «Mesi che Parma chiede chiarimenti, privati e anche pubblici. Totalmente ignorati. Parlate addirittura di trasparenza. E questa sarebbe trasparenza?». «Ad una mail anonima non fornisco nessun documento», scrive poi Pizzarotti che ricorda come da mesi i Direttorio del Movimento non risponde «alle mail su cui chiediamo chiarimenti» sul consiglio comunale della città. «Per altri chiarimenti fatemi chiamare dal responsabile dei Comuni Luigi di Maio», conclude.

«Perso fiducia in alcune persone, non nel movimento»
Poi, incontrando i giornalisti in Municipio, Pizzarotti spiega di aver «perso la fiducia in alcune persone del Movimento 5 stelle, ma non nei suoi valori fondanti come quello della trasparenza e dell'onestà che abbiamo inventato noi e che anche il Pd ci ha copiato». Però, ammette, «di alcuni si è abusato: non si può denunciare chiunque sempre. A forza di gridare al lupo ce lo siamo ritrovati in casa».

Le critiche dei grillini al sindaco: era al corrente da mesi
Il tweet con cui Grillo “licenzia” il primo cittadino di Parma rimanda ad un post pubblicato sul sito web del comico genovese in cui si ricorda l’impegno di trasparenza assunto da amministratori e portavoce del M5S: «Solo ieri si è avuto notizia a mezzo stampa dell'avviso di garanzia ricevuto, ma il sindaco ne era al corrente da mesi».

Nessuna collaborazione all’”istruttoria”
«Nonostante la richiesta, inoltrata da ieri e a piu' riprese, di avere copia dell'avviso di garanzia e di tutti i documenti connessi alla vicenda per chiudere l'istruttoria avviata in ossequio al principio di trasparenza e già utilizzato in casi simili o analoghi - prosegue il post -, non è giunto alcun documento. Preso atto della totale mancanza di trasparenza in corso da mesi, nell'impossibilità di una valutazione approfondita ed oggettiva dei documenti e per tutelare il nome e l'onorabilità del MoVimento 5 Stelle si è proceduto alla sospensione. Non si attendono le sentenze per dare un giudizio politico».

Le ragioni della sospensione
L’accelerazione che ha portato alla sospensione di Pizzarotti sarebbe dovuta ai tempi della sua iscrizone nel registro degli indagati del tribunale. Lo staff del sindaco aveva parlato di qualche giorno, ma l'avviso di garanzia era arrivato a febbraio, cosa che i vertici M5S di Parma hanno appreso dalla stampa. Alla reticenza di Pizzarotti si è poi aggiunto il mancato invio di copie dei documenti richiesti dal direttorio del Movimento a Roma. Da qui, la decisione di sospendere il sindaco “ribelle”, con cui da tempo non corre buon sangue.

Tra Roma e Parma contatti interrotti da mesi
«Nogarin ci ha messo al corrente di tutto - spiega una fonte del Movimento - ci ha girato tutte le carte, ha informato il Movimento e i livornese, che hanno saputo dell'avviso di garanzia in tempo reale. Pizzarotti ha preso in giro tutti, con un atteggiamento che cozza con i valori del Movimento. Da Parma fanno notare che i contatti tra Pizzarotti e i vertici erano interrotti ormai da mesi. Più volte il sindaco ducale aveva cercato sponda nel direttorio, soprattutto dopo che in Consiglio comunale era nato un gruppo `clone´ del M5S capitanato da due consiglieri `anti-pizzarottiani´. Il sindaco aveva chiesto l'intervento di Di Maio, Fico, Di Battista e gli altri, ma senza ottenere alcuna risposta

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