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Migranti, soccorsi in mille tra Sicilia e Calabria. Frontex:…

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i flussi dall’africa

Migranti, soccorsi in mille tra Sicilia e Calabria. Frontex: «In Italia più arrivi che in Grecia»

Quasi mille immigrati sono in arrivo in queste ore tra Sicilia e Calabria. Al porto di Augusta è attesa la nave della Guardia costiera «Peluso». L'Organizzazione internazionale per le migrazioni afferma che si tratta in massima parte di egiziani, somali e sudanesi e non di siriani, come si riteneva in base alle prime informazioni. «La maggiorparte di loro - dice l'Oim - sono egiziani soprattutto, e poi somali e sudanesi. E non siriani: sono solo due quelli giunti ad Augusta. Quindi un sbarco nella norma». Ha fatto rotta verso Catania, invece, la nave «Merkarhu», con a bordo 250 persone tratte in salvo ieri nel Canale di Sicilia. È attesa per il pomeriggio a Palermo, poi, la nave «Rio Segura» con a bordo 173 migranti. Nave Acquarius con 233 migranti a bordo è in navigazione verso Crotone.

Frontex: arrivi in Italia ad aprile superano quelli in Grecia
Intanto il numero degli arrivi di migranti in Italia ha superato lo scorso aprile, per la prima volta dal giugno del 2015, quello degli arrivi in Grecia. Lo ha reso noto Frontex. Gli arrivi in Grecia sono stati, secondo l'agenzia per il controllo delle frontiere esterne dell'Ue, circa 2700 (il 90% in meno rispetto al mese precedente). Secondo quanto comunicato dall'agenzia europea per le frontiere, il crollo negli arrivi in Grecia è il risultato di più fattori, tra cui l'accordo tra Ue e Turchia entrato in vigore il 20 marzo scorso e più rigidi controlli alle frontiere applicati dalla Macedonia al confine greco

Le cifre del Viminale
Sono stati 31.250 i migranti sbarcati in Italia dal 1° gennaio al 10 maggio 2016. La fotografia è stata scattata dal Viminale e diffusa dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione e sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate. Dati in lieve flessione rispetto allo scorso anno, anche se è di ieri la notizia di sbarchi di siriani, che fa temere un cambio della rotta dopo l'accordo Ue-Turchia. Al momento giunge dall'Africa più dell'80% del flusso di disperati che approdano sulle nostre coste. Dal primo gennaio al 10 maggio 2014 infatti erano giunti 35.206 stranieri, e negli stessi mesi del 2015 gli arrivi erano stati 36.215; i 31.250 di quest'anno segnano dunque una flessione del 13,71% rispetto all'anno passato. Nell'arco dell'intero anno, nel 2014 si è registrato il picco, con 170.100 sbarchi nei dodici mesi, scesi a 153.842 nel 2015.

Gelli: non è emergenza, ma serve adeguata programmazione
Non c'è una emergenza migranti, ma c'è un fenomeno di lunga durata che va gestito con una adeguata programmazione, ha sottolineato Federico Gelli (Pd), che presiede da due mesi e mezzo la Commissione parlamentare di inchiesta sui migranti. «Innanzitutto dobbiamo partire dai dati reali - ha detto Gelli all’Agi - e muovendo da questi dobbiamo calibrare gli interventi». E i dati, che da qualche tempo sono aggiornati in tempo reale attingendo a diverse fonti ufficiali e istituzionali, «ci dicono che non possiamo parlare di una condizione emergenziale. Dovrebbe attenderci un 2016 in linea con il passato (per ora i dati sono in lioeve flessione). «Ovviamente - ha sottolineato Gelli - se non ci saranno variazioni fondamentali nel panorama internazionale e se l'accordo Ue-Turchia, chiudendo il corridoio balcanico, reggerà e non devierà verso di noi i flussi dalla Siria».

Dodici punti di sbarco
I punti di approdo più interessati al fenomeno degli sbarchi, sono 12. Nei primi mesi del 2016 fino al 9 maggio Augusta ne ha ricevuti 6692, Pozzallo 5225, Lampedusa 4429, Reggio Calabria 3184 e Messina 2657. Gli altri porti interessati sono Trapani, Palermo, Taranto, Catania, Cagliari, Crotone e Salerno. I migranti provengono soprattutto dall'Africa. Il 14% dichiara di essere giunto dalla Nigeria, l'11% dall'Eritrea, il 10% dal Gambia, l'8% rispettivamente dalla Somalia e e dalla Costa d'Avorio, il 7% dalla Guinea, dal Mali e dal Senegal, il 6% dal Sudan e il 3% dall'Egitto. Sul restante 19% sono in corso le verifiche. Restano limitate per ora a poche centinaia i profughi che da terra giungono dal nord, anche se in quel caso la maggior parte sono afghani.

Sono stati finora 4.541 i minori non accompagnati giunti in Italia
Un capitolo a parte riguarda i minori stranieri non accompagnati. Nel 2014 sono stati 13.026, in leggero calo nel 2015 con un dato di 12.360 e dal primo gennaio a oggi sono stati 4541. Per quanto riguarda i richiedenti asilo, fino al 6 maggio sono stati 32.889. Di questi la maggior parte da Pakistan e Nigeria (oltre 5.000 per Paese) e solo 392 dalla Siria. Complessivamente 19.813 sono stati i richiedenti asilo dall'Africa, 10.680 dall'Asia, 1.654 da paesi geograficamente europei, 464 dalle Americhe. Le domande ancora pendenti e in corso di esame (esame che prevede tre gradi di giudizio) sono però ancora 646. Delle richieste di asilo presentate 1358 sono state accolte con il riconoscimento dello status di rifugiato, 4.086 si sono visti riconosciuti lo status di protezione sussidiaria e 5.975 di protezione umanitaria; 19.713 richieste di asilo sono state invece respinte per una percentuale di 60% di no rispetto alle domande presentate. La maggior parte delle richieste accolte e' quella di profughi siriani: 283 sono stati riconosciuti rifugiati, ad altri 33 e' stata assegnata la protezione sussidiaria. Protezione umanitaria o sussidiaria che spera le mille unita' in caso di nigeriani, pakistani, maliani e afghani.

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