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Papa Francesco: «La disoccupazione giovanile è una malattia…

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conferenza fondazione centesimus annus

Papa Francesco: «La disoccupazione giovanile è una malattia sociale»

(Afp)
(Afp)

«I tassi di disoccupazione giovanile sono uno scandalo». Lo ha denunciato Papa Francesco ricevendo in udienza la Fondazione “Centesimus Annus - Pro Pontifice”. Un grave problema che, come dice il Papa, «non solo richiede di essere affrontato anzitutto in termini economici, ma che va affrontato anche, e non meno urgentemente, come una malattia sociale, dal momento che la nostra gioventù viene derubata della speranza e vengono sperperate le sue grandi risorse di energia, di creatività e di intuizione». Il Papa, parlando della disoccupazione giovanile, invita a non abbassare la guardia e ad affrontare il problema «come una malattia sociale».

L’economia dell’esclusione ha portato a un gran numero di diseredati
Un’economia «dell'esclusione e dell'iniquità ha portato a un più grande numero di diseredati e di persone scartate come improduttive e inutili», ha detto ancora Francesco. Il Pontefice ha sottolineato come «una visione economica esclusivamente orientata al profitto e al benessere materiale è - come l'esperienza quotidianamente ci mostra - incapace di contribuire in modo positivo a una globalizzazione che favorisca lo sviluppo integrale dei popoli nel mondo, una giusta distribuzione delle risorse, la garanzia di lavoro dignitoso e la crescita dell'iniziativa privata e delle imprese locali», ha detto il Papa.

Straziante la sofferenza dei migranti
«La crisi dei profughi, le cui proporzioni stanno crescendo ogni giorno, è una di quelle a cui mi sento particolarmente vicino. Nella mia recente visita a Lesbo - ha detto il Papa - sono stato testimone di strazianti esperienze di sofferenza umana, specialmente di famiglie e bambini». Papa Francesco lo ha detto nella udienza alla Fondazione Centesimus annus. Il presidente della Fondazione, Domingo Sugranyes Bickel, nel suo saluto a Bergoglio aveva detto che il loro dono di quest'anno per la carità del Papa è proprio per i bimbi migranti. A loro inoltre dedica l'editoriale Civiltà cattolica, ricordando che almeno il 40% dei migranti sono bambini, e che migliaia di loro spariscono anche dai centri di raccolta.

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Donald (Europol): almeno 10mila minori scomparsi
Brian Donald, capo dello staff di Europol a Londra, «ha lanciato un allarme: almeno 10.000 minori emigrati in Europa sono spariti nel nulla. Di questi, circa 5.000 sono scomparsi in Italia e un altro migliaio in Svezia. Questi minori sarebbero vittime, secondo Donald, di una “infrastruttura criminale”, non meglio identificata, che sfrutta i flussi migratori dei bambini che provengono da lontano. Essi sono presentati dai “mercanti della morte” (così vengono chiamati gli organizzatori dei cosiddetti “viaggi della speranza”). Non si può escludere che, oltre al lavoro e alla prostituzione minorile, ci sia in ballo uno spaventoso traffico di organi umani».

Nel 2015 ben 270mila minorenni hanno cercato di arrivare in Europa
Sempre secondo quanto riferisce Civiltà cattolica, sono 270.000 i bambini minorenni che nel 2015 hanno cercato di arrivare in Europa. I minori rappresentano il 27% delle persone - poco più di un milione - che sono state registrate. «La maggior parte di esse - segnala la pubblicazione romana dei gesuiti, le cui bozze vengono riviste dalla Segreteria di Stato vaticana - è giovanissima e ha tra i 15 e i 17 anni. Secondo i dati dell'Unhcr (l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), questa percentuale è certamente al ribasso: quasi la metà delle persone costrette a fuggire dalle loro case per la guerra, la fame, la miseria, la povertà, lo sfruttamento, le violenze è costituita da minori, e molti di essi - ma il numero è difficile da definire - sono soli, cioè non accompagnati dai genitori o dai parenti. In Italia nel 2015 ne sono stati accolti 4.070, mentre da gennaio ad aprile 2016 essi sarebbero stati già 4.100».

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