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Grazie al manoscritto i Finzi-Contini tornano a Ferrara

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Grazie al manoscritto i Finzi-Contini tornano a Ferrara

I Finzi-Contini tornano a Ferrara. Ritorna il manoscritto in cui Giorgio Bassani raccontò la storia della ricca famiglia della comunità ebraica ferrarese all’indomani della promulgazione delle leggi razziali da parte del fascismo, storia dalla quale fu anche ricavato il film omonimo diretto da Vittorio De Sica. I quaderni in cui Bassani elaborò la prima versione del romanzo sono stati donati, nel corso di una cerimonia tenutasi oggi al ministero dei Beni culturali, da Ferigo Foscari al comune di Ferrara.

L’avvocato Foscari aveva ricevuto il manoscritto da sua nonna, la nobildonna Teresa Foscari Foscolo, la quale l’aveva avuto in dono dallo stesso Bassani, che nel 1961 aveva scritto sul primo dei sei quaderni riempiti con una fitta scrittura di stilografica blu: «Cara Teresa, senza il tuo aiuto il giardino dei Finzi-Contini non sarebbe mai stato scritto. Desidero che questi quaderni restino per sempre con te». E sotto, il luogo e la data “Venezia, 17 dicembre 1061” e la firma “Giorgio”.

Teresa Foscari - anche lei del 1916 come Bassani e che di quest’ultimo potrebbe essere stata una sorta di musa, tanto che allo scrittore avrebbe ispirato il personaggio di Micol Finzi-Contini, la protagonista del romanzo - aveva poi consegnato il manoscritto al nipote, l’avvocato Ferigo. chiedendogli che finché lei fosse rimasta in vita lo custodisse in forma privata. «E così ho fatto - ha spiegato Ferigo Foscari nel corso della cerimonia -. Dopo la sua morte, avvenuta nel 2007, la cosa più giusta mi è sembrata questa: condividere il documento e permettere agli esperti di poterlo consultare. Tenere per me questi quaderni sarebbe stata una violenza alla storia della letteratura italiana».

La consegna del manoscritto alla città di Ferrara cade nel centenario della nascita di Bassani e, come ha affermato il sindaco della città Tiziano Tagliani, questo «impreziosisce la ricorrenza in maniera straordinaria. Appartiene alla storia della nostra comunità, perché è il romanzo della città e poter avere il manoscritto nella biblioteca comunale Ariostea è un momento molto significativo». L’accordo tra Ferigo Foscari e il Comune prevede che le carte di Bassani siano poi esposte nel Meis (il museo nazionale dell’ebraismo e della Shoah), che nascerà nell’ex carcere di Ferrara e il cui primo lotto - come ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, anche lui ferrarese, durante la cerimonia - sarà consegnato nel 2017. Mentre tutti i lavori, grazie anche al recente finanziamento di un miliardo per la cultura, di cui 25 milioni destinati al museo dell’ebraismo, saranno terminati nel 2020.

«Sarà uno stimolo importante per il turismo colto e di qualità», ha sottolineato Franceschini. Il Meis si andrà ad aggiungere ad altri percorsi cittadini che ricordano Bassani e sui quali il Comune sta lavorando per valorizzarli. «Luoghi pieni di storia sui quali stiamo ragionando - ha aggiunto il ministro - sulla possibilità di mettere un vincolo letterario».

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