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Ripresa, rendere strutturale il taglio del cuneo

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analisi

Ripresa, rendere strutturale il taglio del cuneo

Nei primi tre mesi dell'anno i contratti stabili in più sono stati 51.087; nei primi tre mesi del 2015, e quindi un anno prima, il saldo toccava quota 224.929. Il 2015 è stato l'anno dell'incentivo pieno per le assunzioni stabili (fino a 8.060 euro l'anno per tre anni); quest'anno la decontribuzione si è ridotta di importo e di durata (lo sconto è diventato biennale e fino a 3.250 euro l'anno, e finirà a dicembre 2016).

Se si guarda nel dettaglio quanto accaduto nel 2015 si scopre che il picco di assunzioni è stato fatto nei primi mesi dell'anno (effetto posticipo, visto che arrivava un forte incentivo monetario e le imprese hanno aspettato prima di assumere) e nel mese di dicembre (effetto anticipo, considerato che finiva il bonus così generoso e pertanto le aziende hanno fatto il pieno di assunzioni). Nel 2016 lo sgravio si è ridotto, e si sta tornando, nei volumi di assunzioni e cessazioni, ai livelli del 2014 (quando non c'era lo sgravio nella formula prevista dall'attuale governo, ma altri incentivi, più complicati nella fruizione e di minor portata).

I numeri diffusi dall'Inps confermano l'importanza della decontribuzione che è servita a dare uno stimolo per rimettere in moto il mercato del lavoro, e soprattutto per rendere più conveniente per le imprese l'assunzione a tempo indeterminato. Tutto questo, per avere effetti significativi, deve però essere accompagnato da una robusta ripresa economica, che ancora non c'è. E quindi, primi segnali di ripartenza e incentivo ridotto stanno riportando il mercato del lavoro sui valori di due anni fa, pur migliorando sul fronte della disoccupazione (che sta lentamente scendendo).

Il passo avanti che ora c'è da fare è quello di confermare la convenienza alle assunzioni stabili, visto che a dicembre finirà anche l'attuale incentivo. E allora è tempo che il governo mantenga la promessa ripetuta più volte in questi mesi, dal sottosegretario, Tommaso Nannicini, e dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: e ciò rendere strutturale il taglio del cuneo. Un intervento, del resto, che chiedono tutti, anche i sindacati. E che sarebbe da stimolo forte, assieme alle semplificazioni delle regole varate con il Jobs act, e già in vigore, a dare ossigeno al mercato del lavoro e a massimizzare la ripresa che prima o poi dovrà arrivare.

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