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Campagna aspra, con rischio astensione

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Campagna aspra, con rischio astensione

NAPOLI

Campagna elettorale aspra, con frequenti insulti e tensioni. In lizza 12 candidati per la poltrona di sindaco di cui cinque i più accreditati: il sindaco uscente Luigi De Magistris, che i sondaggi danno per favorito, la candidata del Partito democratico Valeria Valente, per il centro destra l’imprenditore Gianni Lettieri. Il M5S, dopo lunga attesa, propone il milanese Matteo Brambilla. Mentre per la destra di Fratelli d’Italia corre il deputato Marcello Taglialatela. Un quadro emerso da una lunga gestazione, diventata una vera battaglia all’interno degli stessi partiti. Come per le primarie del Pd finite in una vera e propria guerra dopo la denuncia di brogli da parte dell’ex sindaco e governatore Antonio Bassolino: tutto lasciava pensare volesse candidarsi fuori dal Pd, ma cosi non è stato. Veste però i panni del “bastonatore” che critica il mancato rinnovamento e «la volontà del partito di mantenere vivo un sistema di correnti interne, anche a costo di perdere».

Si inasprisce il confronto a distanza tra sindaco e candidato del centro-destra, mentre si ammorbidiscono i toni tra l’ex pm e i 5Stelle, lasciando quasi immaginare un avvicinamento possibile tra i due schieramenti. «Non ho mai considerato, anche quando abbiamo avuto una dialettica forte, il Movimento Cinque Stelle un avversario politico», ha detto nei giorni scorsi De Magistris. E di lui Beppe Grillo: «Una persona tranquilla». Ma più duro verso la città ha detto: «Napoli è una riserva indiana, anche la camorra qui è diventata folklore». Su un altro fronte si rafforza l’alleanza tra la candidata del Pd, la renziana Valeria Valente e Ala di Denis Verdini.

Il sindaco promette continuità e più risultati dopo che la situazione finanziaria del comune – dice – è migliorata. Sbandiera la società pubblica per l’acqua e si impegna a continuare una politica di tutela dei beni comuni. Parla di una città verde, d’arte. La Valente vuole in primis ricostruire un rapporto con la città, e a prova di ciò candida a presidenti di municipalità rappresentanti della società civile. Si pone come la candidata del fare, sui nodi della città (mare, porto, Bagnoli) promette soluzioni anche con il sostegno del governo. Tra una polemica e l’altra al vetriolo Gianni Lettieri, imprenditore a capo di Atitech, dopo aver perso alla precedente tornata elettorale, scioglie un lungo elenco di doglianze (la camorra che lascia i morti ammazzati per strada, i trasporti inefficienti) e si propone come l’uomo del cambiamento per combattere il degrado, ridurre le tasse. Pensa a un corpo di polizia locale alle dipendenze del sindaco e a una banca per start up, artigiani, commercianti. Infine parla di un sostegno al reddito per i cinquantenni rimasti senza lavoro. Brambilla dei 5 stelle batte sui tasti ambiente, rifiuti e riqualificazione urbana. Taglialatela proclama «tolleranza zero nei confronti di criminalità, corruzione incompetenza e immobilismo».

Ma programmi a parte il vero rischio è che continui la fuga dalle urne già registrata nel 2011: alle ultime amministrative a Napoli hanno votato 89.000 cittadini in meno (pari a -15,4% ).

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