Un coro di no al pagamento del pedaggio sul grande raccordo anulare di Roma, l'anello stradale che circonda la città e connette tutte le principali arterie della capitale. L'ipotesi sembrerebbe emergere tra le misure della manovra correttiva 2001-2012 che il governo si appresta a varare la prossima settimana.
Il no al pedaggio è bipartisan e al Campidoglio ieri hanno fatto eco anche la regione e la provincia. Tutti per opporsi all'ipotesi di introdurre un “balzello”, per altro già previsto dall'ultima finanziaria e per questo, con tutta probabilità, destinato a perdere quota. Introdurre pedaggi su tratte stradali con caratteristiche di autostrade, compreso il Gra, lo prevede a chiare lettere la finanziaria 2010.
«L'ipotesi di mettere il pedaggio sul grande raccordo anulare di Roma è da respingere con forza», ha affermato l'assessore alla mobilità del comune di Roma Sergio Marchi.
«Come già è stato detto in altre occasioni, anche dal sindaco Alemanno, un pedaggio sul Gra è inaccettabile e impensabile - aggiunge - perché si tratta di una via di collegamento ormai interna alla città di Roma e a servizio dei cittadini romani. Oltre che fuori luogo, una proposta del genere, somiglierebbe all'imposizione di tariffe doganali fra rione e rione».
Dal canto sua il neogovernatore della regione, Renata Polverini, auspica un ripensamento sulla misura. Allo stesso modo il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, precisa che «in un momento di grave crisi economica e sociale per le famiglie del territorio romano, la sola idea di introdurre balzelli per accedere a una grande e fondamentale arteria della provincia è fuori dal mondo. Il governo recuperi i soldi rubati della “cricca” e non metta mano nelle tasche dei cittadini della provincia di Roma».
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