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Bagnoli: intesa anticorruzione, bandi al via

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Politica

Bagnoli: intesa anticorruzione, bandi al via

Per Bagnoli un protocollo anticorruzione sul modello di quello adottato per Expo a Milano. Ieri la firma a Palazzo Chigi da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone: il protocollo di vigilanza sulle procedure per la bonifica delle aree di Bagnoli – alla cui sigla hanno partecipato l’ad di Invitalia Domenico Arcuri e il commissario straordinario, Salvo Nastasi, – stabilisce un modus operandi tra Invitalia, che è soggetto attuatore dei piani per Bagnoli e affianca il commissario straordinario, e l’Anac di Cantone.

«Bagnoli sarà ripulita e risanata. Lo dobbiamo ai napoletani, a tutti i cittadini italiani che in passato hanno speso 300 milioni», ha commentato Renzi. Per la bonifica oggi c’è un fondo di 272 milioni e un cronoprogramma definito: partenza nel 2016, avvio della rigenerazione nel 2017, infrastrutture tra 2017 e 2018. Fine lavori – come annunciato da tempo dal premier – nel 2019.

Il protocollo firmato ieri sembra destinato a produrre molto presto ricadute pratiche. Sono stati inviati all’Anac, infatti, secondo Invitalia, i primi tre bandi che l’Autorità si sarebbe impegnata (da protocollo) a licenziare al massimo in 15 giorni, lasciando partire le tre gare – con procedura informatica – al massimo per fine giugno. Si tratta di tre interventi dal valore complessivamente di 1,9 milioni:in primis, la caratterizzazione delle aree ex Ilva ed ex Eternit (la gran parte del Sito di interesse nazionale), da 1 milione, i cui lavori dovranno essere completati in 90 giorni dalla partenza. Da questa si attende l’indicazione chiara su come proseguire la bonifica. Il secondo bando pronto riguarda il risanamento dell’arenile, da 700mila euro, che consiste nella messa in sicurezza della spiaggia e nel ripascimento della scogliera antistante. Infine, il terzo bando prevede, per 100mila euro, opere necessarie per mettere in sicurezza la colmata e la barriera idraulica.

Il presidente del Consiglio parla di «una buona notizia». E precisa: «Grazie all’Anac abbiamo salvato l’Expo, che quando siamo arrivati in questo Palazzo era una scommessa persa. E ora risaneremo Bagnoli. Anche se questa è una partita tra le più difficili». Bagnoli – ricorda Renzi – in passato «è stata la più grande e incredibile sciagura dal punto di vista delle opportunità perse negli ultimi 30 anni». «Può essere il territorio da cui riparte il Mezzogiorno».

Le procedure adottate, ha osservato ancora Renzi, «sono tra le più avanzate per la lotta alla corruzione». Per il premier è stato merito del governo, «aver previsto questo tipo di convenzioni». D’altro canto, la stessa Anac costituisce un punto di riferimento internazionale, sottolinea Renzi, nel ricordare come «l’Italia fosse in prima fila il 12 maggio scorso a Londra, in un summit voluto dal primo ministro Cameron per discutere delle migliori pratiche anticorruzione». Renzi ha annunciato che porterà l’esempio italiano ai lavori del G7 in Giappone.

«Per combattere la corruzione – ha aggiunto Renzi – ci vogliono i giudici, a cui va la nostra gratitudine, e ci vogliono gli amministratori onesti, che sono la stragrande maggioranza di tutti i partiti politici . I disonesti, che ci sono in tutti i partiti politici, vanno cacciati».

Ringraziamenti all’Anac e stoccate al sindaco di Napoli Luigi De Magistris con cui è in corso un duro scontro iniziato dopo la nomina del commissario per Bagnoli. «Oggi non siamo a Napoli – ha chiarito Renzi – per evitare le naturali polemiche che per evidenti responsabilità continuano ad esserci quando si parla di Bagnoli». E ancora: «Siamo a Palazzo Chigi, in una sede istituzionale, e diciamo con forza che Bagnoli sarà ripulita e risanata. Perché se quelli che devono fare le cose, a cominciare da alcuni enti locali, non le fanno, allora toccherà a noi sostituirli, a cominciare dal commissario di governo». Immediata la replica del sindaco: «Il presidente del Consiglio sa che la bonifica di Bagnoli, essendo un sito di interesse nazionale, la deve fare il Governo. Allora avrebbe dovuto dire: siccome i governi per 15 anni non hanno mai bonificato Bagnoli, ci penso io, in piena campagna elettorale».

Per il Commissario Salvo Nastasi «Bagnoli rappresenta una delle priorità assolute del governo». E per Arcuri (Invitalia) «dopo 23 anni, alcune centinaia di milioni di denaro pubblico spesi e nessuno risultato visibile e definitivo, non c’è più spazio e non c’è più tempo da perdere o utilizzare malamente».

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