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Poste, via libera all’ultima tranche di privatizzazioni

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dal CDM Ok al decreto Ilva

Poste, via libera all’ultima tranche di privatizzazioni

Si è chiuso in poco più di mezz’ora il Consiglio dei ministri che questo pomeriggio, assente il premier Matteo Renzi, a Milano per impegni in vista delle amministrative, ha approvato il decreto della presidenza del Consiglio che fissa i criteri per il collocamento dell’ultima quota di Poste rimasta in mano al Tesoro (il 29,7%) dopo il conferimento a Cdp del 35% della partecipazione. Il Dpcm avvia l’iter della nuova tranche di privatizzazione della società di recapito, con un incasso che, stando al valore di Borsa del titolo, potrebbe aggirarsi sui 3 miliardi di euro. Un gruzzolo consistente, indispensabile per centrare l'incasso assegnato alle privatizzazioni con il Def di aprile: circa 8 miliardi di euro l'anno per iniziare a ridurre il debito pubblico.

L’ok a Dlgs su voucher slitta al prossimo Cdm
Niente da fare invece per il primo Dlgs correttivo del Jobs act, esaminato dall’Esecutivo ma la cui approvazione slitta al prossimo Cdm. La modifica della legge 183/2014 riguarda le norme sui voucher per contrastare l’uso improprio dei cosiddetti buoni lavoro (dal valore nominale di 10 euro per retribuire il lavoro accessorio, oltre 115 milioni quelli venduti nel 2015). Per contrastarne l'abuso, i voucher saranno resi tracciabili, con l'obbligo di inviare un sms o e-mail entro 60 minuti dall'inizio della prestazione lavorativa, comunicando tutte le informazioni dettagliate (tra cui nome, codice fiscale, luogo e data). Le sanzioni per le violazioni, secondo le indiscrezioni circolate alla vigilia, dovrebbero oscillare tra i 400 e i 2.400 euro. Novità anche sui contratti di solidarietà “difensiva”: se in corso da almeno 12 mesi o stipulati prima del 2016, potranno essere trasformati in contratti di solidarietà “espansiva”.

Ilva, centralità alla valutazione del Piano ambientale
Via libera invece dall’esecutivo al decreto legge che interviene sulle norme dedicate al procedimento di gara per il trasferimento a terzi di Ilva avviato nel gennaio scorso. Si tratta di dettagli tecnici di tipo interpretativo o di disposizioni di procedura necessarie per perfezionare il percorso delineato al fine di assicurare la necessaria centralità alla valutazione del Piano ambientale collegato alle offerte degli interessati. In particolare, il dl prevede che al momento del deposito delle offerte da parte degli interessati entro il 30 giugno 2016, le eventuali proposte di modifica del Piano ambientale avanzate dagli offerenti saranno vagliate preliminarmente a ogni altra componente dell'offerta da un comitato di esperti nominato dal ministro dell'Ambiente, che si esprimerà nel termine di 120 giorni dall'insediamento. Il parere verrà quindi comunicato agli offerenti, che provvederanno, se del caso, ad adeguare le loro offerte. Soltanto dopo verranno valutate le offerte economiche associate ai Piani ambientali considerati ammissibili. Tale valutazione verrà compiuta anche con l'ausilio di un perito indipendente che confermi la congruità di mercato delle offerte.

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