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Dossier Il Ceo perfetto? È «sociale»

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    Dossier | N. 9 articoliRapporto Sviluppo sostenibile

    Il Ceo perfetto? È «sociale»

    Enzo Manes
    Enzo Manes

    La filantropia? Ha un impatto sociale significativo solo se al volante c’è il capo azienda, in grado di trasmettere a tutta la sua organizzazione il senso dell’impegno comune verso una causa benefica. Una linea di pensiero, questa, molto comune negli Stati Uniti, dove da secoli i maggiori imprenditori si fanno promotori di iniziative sociali, in un’ottica di «give back». E visto che l’unione fa la forza, se i Ceo (Chief executive officer) delle maggiori società si mettono insieme, la portata tellurica dell’operazione diventa davvero rilevante. Così pensò Paul Newman, grande attore e attivo filantropo, quando nel 1999 fondò il Committee encouraging corporate philantropy (Cecp).

    Oggi, Cecp, raccoglie oltre 150 Ceo di grandi aziende di vari settori, che rappresentano un consolidato di settemila miliardi di dollari di fatturato. È un network di capi-azienda convinti che il miglioramento della società sia una misura essenziale dei risultati del business. È un'associazione non profit che offre occasioni di networking (come il Board of Boards di febbraio 2017 a New York), dati e case study in ambito filantropico. Con il programma Global Exchange, ora sta allargando la sua azione a livello globale per coinvolgere il settore privato come forza di sviluppo in ambito sociale. L’Italia è stata finora rappresentata, dal 2005, in Cecp dalla Fondazione Dynamo, pioniera della venture philantropy in Italia e famosa per il grande Dynamo Camp (unica struttura di terapia ricreativa per minori affetti da malattie croniche). Il presidente Enzo Manes, numero uno di Intek group, è stato il primo imprenditore italiano a farne parte. Ora Dynamo Academy, l’impresa sociale della fondazione attiva nella consulenza e nella formazione e presieduta da Serena Porcari, sarà la local authority italiana di Cecp e perno dello sviluppo del programma internazionale nel Sud Europa e nel Middle East.

    L’impresa sociale collaborerà con l’organizzazione americana nell’attivazione di networking e nella creazione di case study e dati, in particolare per il report Giving in numbers, che misura l'attività filantropica aziendale. Il debutto di Dynamo Academy come local authority di Cecp avverrà il 20 e 21 giugno presso il campus di Dynamo Academy, a Limestre (Pistoia). L’incontro, denominato Business for the common good e sostenuto dalla fondazione Newman's Own, è riservato a Ceo e leader di corporate philantropy di aziende partner di Dynamo e di Dynamo Academy. Lì, nell’oasi affiliata al Wwf, si confronteranno imprenditori, manager e role model come Josè Manuel Barroso, già presidente della Commissione europea, Bob Forrester, presidente e Ceo di Newman's Own foundation, Christopher Nurko, global chairman di FutureBrand, Daniela Saltzman, director di The generation foundation, l’economista Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile e i patroni di casa di Dynamo (Manes e Porcari) e Cecp (il Ceo Daryl Brewster e la manager Carmen Perez).

    Enzo Manes mostrerà agli ospiti il campus nell’oasi da 900 ettari dove d’estate si svolgono i camp affiliati all'associazione SeriousFun children's network fondata da Paul Newman. Luoghi di esperienze forti ed emozionanti al servizio di bambini e ragazzi, in grado di arricchire magicamente la vita di tutti: ospiti, volontari, sostenitori. Luoghi dove si cantano inni alla vita sempre e comunque, anche quella “non perfetta”, come si è visto lo scorso week-end nella due giorni di sport della Dynamo Team Challenge, che ha raccolto oltre un quarto di milione di euro da reinvestire nel camp.

    «Questo è il luogo di un progetto articolato di imprenditoria sociale - spiega Manes -, che agisce in ambito sociale, di sostenibilità e conservazione ambientale, di social education. Ospitare i decisori di aziende già attive nella corporate philantropy creando un confronto di respiro internazionale è una delle azioni di creazione, qui, di una social valley dell'imprenditoria sociale, che favorisca lo sviluppo di buone pratiche da attuare nel Paese».

    Che i capi-azienda discutano di impresa sociale e di filantropia in un contesto così ispirante è una buona notizia. Perché il business è sostenibile nel lungo periodo solo se crea vantaggi, anche sociali, per la collettività.

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