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Incentivi ai Comuni più «accoglienti»

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Politica

Incentivi ai Comuni più «accoglienti»

Ritorna l’ipotesi di incentivi ai Comuni impegnati nell’accoglienza immigrati. Da tempo ne discutono il ministero dell’Interno, guidato da Angelino Alfano, e l’Anci (Associazione nazionale comuni d’Italia).

Ieri l’ha rilanciata il delegato Anci per l’immigrazione, Matteo Biffoni, sindaco di Prato: «Con Manzione (sottosegretario all’Interno (n.d.r.) si è accennato nei giorni scorsi a un tavolo di coordinamento che dovrebbe tenersi la prossima settimana al Viminale».

Poi spiega: «La proposta del Viminale è in linea con la logica dei piccoli interventi premianti per i Comuni che fanno accoglienza». Sottolinea inoltre Biffoni: «Le ipotesi erano tante, a cominciare dagli incentivi fiscali, che naturalmente studierà il Mef. Come Anci, invece, ci rimettiamo alla saggezza del governo». Certo è che la logica di distribuire l’accoglienza in numeri piccoli sul territorio ha una prospettiva di approdo, dopo la tornata elettorale delle amministrative, con un coinvolgimento a grandi cifre dei Comuni impegnati nell’ospitalità dei rifugiati: dagli attuali 800 a 3-4mila (si veda Il Sole 24Ore di sabato scorso).

È un progetto da realizzare d’intesa tra governo ed enti territoriali, Regioni e Comuni innanzitutto. I numeri degli arrivi, del resto, incalzano. Gli sbarchi in totale al 30 maggio dall’inizio dell’anno ammontano a 47.740 persone: (+4% rispetto all’anno scorso), circa 8mila in più rispetto al 2014: anno, quest’ultimo, che registrò il record di affluenza con 170.100 immigranti arrivati sulle nostre coste. Secondo i dati della Guardia costiera, aggiornati al 29 maggio, dall’inizio dell’anno ci sono stati 539 interventi di soccorso: della stessa Guardia costiera, Marina Militare, Guardia di Finanza, di unità italiane e straniere dell’operazione Eunavformed, Frontex e Triton. Coinvolte nel salvataggio anche 112 unità commerciali, finora gli interventi hanno riguardato 243 gommoni e 23 barconi.

La circolare del prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento Libertà civili, inviata venerdì scorso su tutto il territorio, chiede ai prefetti di 80 province - sono escluse Sicilia e Calabria - di reperire ciascuno al più presto 70 posti. In una quindicina di giorni, insomma, ogni prefetto può trovare i nuovi alloggi.

Non siamo, dicono al Viminale, al collasso. Serve però trovare posti in tempo utile, non quando è troppo tardi. È probabile che nei prossimi giorni il trend degli sbarchi abbia una flessione. Ma ogni previsione rischia di essere smentita. Fatto sta anche nell’accoglienza siamo arrivati alla cifra record di 119.294 migranti ospitati.

Molto può dipendere dalle scelte prossime dell’Unione, a cominciare dalla proposta di Migration compact avanzata proprio dal presidente del consiglio Matteo Renzi. Ma non manca chi comincia a riflettere sull’efficacia dei meccanismi messi in atto finora.

Spesso, intanto, si dimentica che le morti tragiche dei migranti non accadono solo durante le traversate in mare: molto più spesso falciano le vite umane durante gli attraversamenti dei deserti. Ma va poi ricordato che da molti stati europei all’Italia meno di tre anni fa si lanciò l’accusa di svolgere un’azione pull-factor, di incentivo insomma, all’immigrazione, con l’operazione Mare Nostrum della Marina militare. In realtà oggi nel canale di Sicilia non ci sono soltanto le nostre unità ma anche quelle di Triton-Frontex e dell’operazione multinazionale Eunavformed. Il pull-factor, insomma, se c’era prima oggi si è semmai moltiplicato.

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