Non bastano le nuove misure di sostegno all'economia messe in campo dalla Bce, che faranno arrivare ulteriore liquidità sui mercati, e nemmeno il parziale recupero dei prezzi dell'energia. L'orizzonte a breve di Piazza Affari appare avvolto in un grande alone di incertezza a cui non manca di dare il proprio contributo il referendum sul Brexit in calendario il 23 giugno.
È quanto emerge dal sondaggio di maggio condotto da Assiom Forex in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor Plus e a cui hanno partecipato 107 operatori dei mercati finanziari. Dopo aver registrato un avvio shock di 2016 con gravi perdite a cui hanno fatto seguito alcuni mesi di trading sostanzialmente fermo nella stessa banda di oscillazione, gli operatori sembrano infatti aver scelto un atteggiamento di massima cautela.
Secondo i risultati del sondaggio, infatti, nel complesso la percentuale di quanti vedono un rialzo dei corsi azionari da qui ai prossimi mesi è ora pari solo al 37% con un 4% di super-ottimisti che prevede un aumento superiore al 10% mentre la maggior parte, il 33%, ritiene che il rialzo sarà contenuto tra il 3% e il 10%. Ad aprile questi due sottoinsiemi erano rispettivamente all'8% e al 45% e il totale dunque di operatori che vedeva un rialzo nei sei mesi successivi era del 53%. Sale di conseguenza il numero di quanti ritengono che gli indici rimarranno stabili: in aprile erano il 36% (e in marzo il 23%) mentre ora sono il 39% e aumenta dal 10% al 21% il numero di quanti ritengono che i mercati vadano incontro a ribassi compresi tra il 3% e il 10%. Un ulteriore 3% di operatori ritiene possibile una correzione superiore al 10%. Se ad aprile nel complesso l'89% degli operatori prevedeva mercati stabili o rialzo, in calo di 6 punti percentuali rispetto al 95% di marzo, in maggio questo aggregato è sceso ulteriormente al 76% e al contempo sale al 63% la somma di quanti prevedono mercati stabili o in calo nei prossimi mesi.
“Mese dopo mese sono sempre più operatori di mercato ad avere una view negativa sull'evoluzione del mercato azionario italiano - ha commentato il presidente di Assiom Forex, Massimiliano Sinagra - anche se il segno dominante è quello dell'incertezza”. Sul fronte dei cambi, il 44% degli operatori vede un euro stabile su dollaro ma il fronte dei rialzisti sale al 33% dal 20% del mese precedente pur a fronte di un probabile aumento del costo del denaro a giugno negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda lo spread tra Btp e Bund a 10 anni solo l'11% degli operatori ritiene plausibile un ritorno del differenziale sotto i 100 punti mentre per il 47% degli operatori lo spread scenderà fra 100 e 125 punti (dai circa 130 attuali) con un ulteriore 35% che invece lo vede oscillare fra 125 e 150 punti. Per quanto infine riguarda lo scenario Brexit, gli operatori Assiom Forex sono perfettamente divisi fra quanti ritengono che la prospettiva del referendum stia condizionando l'attuale andamento dei mercati e che pertanto prevedono un rally in caso di vittoria dei favorevoli alla permanenza di Londra in Europa e quanti invece ritengono che lo scenario sia interamente già scontato dai corsi azionari.
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