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Pil, l’Istat conferma le stime: +0,3% nel I…

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conti economici trimestrali

Pil, l’Istat conferma le stime: +0,3% nel I trimestre, +1% sul 2015

Stime di inizio maggio confermate per il Prodotto interno lordo italiano, cresciuto nel primo trimestre 2016 dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell'1% nei confronti del primo trimestre del 2015. Il dato sul Pil diffuso oggi dall’Istat, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010 e corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è dunque in linea con i dati sui Conti economici trimestrali. La variazione acquisita per il 2016 è pari a +0,6 per cento.

Passo indietro per import ed export
Il primo trimestre 2016, ricorda l’Istituto di statistica in una nota, ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto a un anno prima. Rispetto al trimestre precedente, i principali aggregati della domanda interna (i consumi finali nazionali e gli investimenti fissi lordi) sono aumentati entrambi dello 0,2 per cento. Le importazioni sono diminuite dello 0,9%, le esportazioni dell'1,5 per cento. Su base tendenziale questo equivale, per l’import, a un +1,2%, per l’export ad un -0,4%; i consumi nazionali sono cresciuti di +1,4% e gli investimenti fissi lordi di +1,8 per cento.

Da domanda interna contributo dello 0,2%
Quanto alla domanda nazionale, al netto delle scorte ha contribuito per 0,2 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,2 punti la spesa delle famiglie e delle Istituzioni sociali private (Isp) e contributi nulli dalla spesa della Pa e dagli investimenti fissi lordi. La variazione delle scorte ha contribuito positivamente per 0,2 punti percentuali, mentre la domanda estera netta per -0,2 punti percentuali.

Area euro, incremento PIl dello 0,5%
Negli altri paesi, nel primo trimestre, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,7% in Germania, dello 0,6% in Francia, dello 0,4% nel Regno Unito e dello 0,2% negli Usa; in termini tendenziali del 2% nel Regno Unito e negli Stati Uniti, dell'1,6% in Germania e dell'1,4% in Francia. Nell'Area euro l’ aumento è stato dello 0,5% sul trimestre e dell'1,5% su anno.

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