Economia

Dossier Pirelli sostiene fornitori e dipendenti a 360 gradi

  • Abbonati
  • Accedi
    Dossier | N. 9 articoliRapporto Sviluppo sostenibile

    Pirelli sostiene fornitori e dipendenti a 360 gradi

    • –di Caterina Ruggi d'Aragona
    Eleonara Giada Pessina
    Eleonara Giada Pessina

    Una gara sull’intaglio perfetto. Si chiama “tapping competition” la giornata annuale organizzata da Pirelli assieme a Kirana Megatara Group, tra i maggiori gruppi di gomma naturale in Indonesia, per diffondere tra i farmer locali (che coltivano le piantagioni ed estraggono la gomma naturale) conoscenze tecniche adeguate a migliorare la qualità e la redditività del prodotto. Questo progetto assume particolare valore alla luce dell’abbattimento del prezzo della gomma naturale che ha colpito i farmer negli ultimi anni, particolarmente in Indonesia dove la produttività è tendenzialmente inferiore rispetto a paesi altamente avanzati in termini di qualità e processi di estrazione e lavorazione della gomma naturale, quale ad esempio è la Thailandia.

    «Oggi sull’isola di Sumatra il progetto supporta circa seimila farmer attraverso formazione volta ad aumentare la qualità dei processi e della gomma naturale prodotta, ma anche la donazione di semi di alta qualità che possano garantire produttività alla piantagione, diminuendo il rischio di deforestazione legato all’abbandono di piantagioni improduttive», spiega la Group sustainability officer di Pirelli, Eleonora Giada Pessina. È questo uno dei passaggi del progetto che Pirelli condivide da inizio 2014 con Kirana Megatara, un processor, cioè l’attore che processa la gomma naturale rendendola fruibile per la produzione industriale degli pneumatici. «In Indonesia creiamo una connessione viva e operativa tra la sostenibilità economica, sociale e ambientale, in un circolo virtuoso che coinvolge tutta la catena della fornitura», commenta il Chief sustainability & risk governance officer, Filippo Bettini. «In due anni abbiamo anche erogato borse di studio per mandare a scuola più di 100 bambini mentre i loro genitori, attraverso i corsi di formazione, diventano più competitivi – spiega Pessina –. In questo modo aumentiamo la produttività, ci prendiamo cura delle famiglie dei farmer ed evitiamo il disboscamento». Un agire responsabile a tutto tondo in uno dei tanti progetti che impegnano Pirelli nei confronti delle comunità locali, per le quali nel 2015 sono stati investiti 7,5 milioni di euro.

    Formazione è la parola chiave anche del welfare in casa Pirelli, che nel 2015 ha superato per il terzo anno l’obiettivo di 7 giornate medie per dipendente. Fiore all’occhiello i piani formativi sulla cultura della salute e sicurezza, per la quale l’azienda ha investito oltre 40 milioni negli ultimi tre anni riuscendo a ridurre l’indice di frequenza degli infortuni del 73% rispetto al 2009. «Tendiamo allo zero infortuni con il programma avviato nel 2014 in collaborazione con DuPont, che crea la cultura della sicurezza partendo dal dialogo con le persone; facciamo capire che sicurezza non è solo questione di rispetto delle regole interne, ma responsabilità verso se stessi e la propria famiglia», sottolinea Bettini, che sintetizza così l’agire responsabile dell’azienda: «Safe for people, safe for the planet».

    Temi, quelli green, al centro anche del lavoro dei laboratori di ricerca e sviluppo (che assorbono il 3% dei ricavi) sulla riduzione della resistenza al rotolamento degli pneumatici. «Vogliamo raddoppiare il risultato ottenuto finora (da -20% a -40% di attrito) assicurando una tenuta di strada ancora migliore – spiega Bettini -. Passa anche dagli pneumatici la riduzione dell’impatto ambientale di un’auto, con opportunità di risparmio per gli automobilisti che finora hanno raggiunto i 15 litri di benzina ogni mille chilometri».

    © Riproduzione riservata