«Ho avuto l’occasione e la fortuna di incontrare Donald Trump prima di un comizio in Pennsylvania». Cala la sua parola Matteo Salvini su quello che è stato un giallo sui generis in piena campagna elettorale per entrambi. E si conferma così il colloquio di alcuni mesi fa con il candidato presidente degli Stati Uniti d'America del partito Repubblicano, faccia a faccia smentito dallo stesso Trump in un articolo di stampa ripreso dai quotidiani italiani. «Mi auguro che vinca lui - aggiunge il segretario federale del Carroccio - perché se Clinton andasse alla Casa Bianca sarebbe una sciagura».
«Caso» internazionale sul faccia a faccia
Di certo esiste una foto che ritrae i due vicini e sorridenti. Oggi però La Repubblica ha riportato alcune frasi di una intervista rilasciata da Trump a Michael Wolff per The Hollywood Reporter. Il candidato repubblicano dice, tra l’altro, che «non ho voluto incontrarlo» e di «non avere neppure conosciuto» il leader del Carroccio, con cui non ritiene che ci sia «un terreno comune da esplorare». Ma Salvini a stretto giro fornisce una versione diversa. Anzi questa cosa «fa molto ridere» il segretario della Lega. «L’intero impianto di quell’intervista ha dell’incredibile. Le dico solo che ci sono almeno una dozzina di e-mail di preparazione di quell’incontro». Dunque non è stata una foto da «imbucato». Nemmeno a parlarne. «Non sono saltato su un aereo con cappellino e bandierina». Comunque l’auspicio espresso dall’altro Matteo di primo mattino ad Agorà è che «Trump diventi presidente degli Stati Uniti. Lui fa una battaglia per gli Usa, ma l’Italia è l’Italia e nessun modello è esportabile».
Battute ironiche in arrivo dal fronte dem
Contro Salvini si scatena intanto il sarcasmo del Pd. «Trump tratta Salvini come un clandestino» è la punzecchiatura del senatore Franco Mirabelli. «Matteo Salvini gli scodinzola dietro come un cagnolino, ma persino Trump lo tratta come un intruso». Qui parla Alessia Morani, vicecapogruppo alla Camera. E il senatore dem Stefano Esposito non fa da meno. «La precisazione di Salvini sulle mail a Donald Trump fa sinceramente ridere e copre ancora più di ridicolo la sua posizione. Forse il leader leghista dovrebbe controllare l’indirizzo mail a cui ha inviato le sue missive, oppure controllare di aver scritto bene il nome del politico americano (si scrive Trump, con la p...). Salvini farebbe bene a tacere e a vergognarsi. Mi sembra che per Salvini ci sia solo un Trump che si chiama desiderio...».
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