Passante in attesa del progetto preliminare
Salutato a metà aprile come l’intervento risolutivo che avrebbe messo fine a vent’anni di polemiche sul tracciato autostradale a nord della città, il Passante di mezzo (un ampliamento di compromesso tra tangenziale e autostrada) è diventato una miccia esplosiva per la campagna elettorale bolognese, ancor prima che abbia preso forma il progetto preliminare (sarà presentato il 30 giugno). «Una buona scelta – ripete il sindaco uscenteVirginio Merola (Pd) – e lo dimostrerò ai cittadini nei cinque mesi di discussione che seguiranno». Di tutt’altro avviso il civico Manes Bernardini, che nella campagna elettorale di Insieme Bologna ha puntato molto sulle paure dei cittadini che vivono in prossimità della tangenziale e saranno toccati dai cantieri del Passante di mezzo, proponendo un passante sud in galleria tra Casalecchio e San Lazzaro come alternativa (non certo di facile realizzazione). Coerente con il motto “no a tutte le opere infrastrutturali” il candidato dei Cinque stelle Massimo Bugani, con una sola eccezione: il completamento del Sistema ferroviario metropolitano, per cui il Cipe ha sbloccato il mese scorso i fondi. La mobilità non è in cima alle priorità della candidata del Carroccio Lucia Borgonzoni, che nel suo sintetico programma fa esplicito riferimento solo all’esigenza di più parcheggi in città. La Lega Nord aveva per altro votato no al Passante in Consiglio comunale, lo scorso aprile. In vista delle urne, la leghista ha però cavalcato i timori dei residenti in zona tangenziale per l’inquinamento atmosferico e acustico di altre quattro corsie adiacenti alle abitazioni.
People mover, collegamento veloce città-aeroporto
Altro progetto in continuità per il sindaco uscente Virginio Merola, se sarà riconfermato, è il People Mover, un investimento da 110 milioni di euro da poco cantierato (nonostante per l’opera sia in corso un processo) per realizzare nel giro di tre anni un collegamento elettrico veloce e diretto tra stazione e aeroporto, una monorotaia di 5 chilometri. Salutata dal Pd come opera infrastrutturale strategica per la mobilità cittadina, il People Mover è invece osteggiata da tutti gli avversari politici.La pasionaria della Lega Nord Lucia Borgonzoni non si è spesa esplicitamente contro i binari nelle ultime settimane di campagna elettorale, ma il partito di Salvini si è detto più volte contrario a «un’opera faraonica inutile e costosa», a maggior ragione alla luce delle indagini avviate dalla Guardia di Finanza, con 8 persone a processo per abuso d’ufficio e turbativa d’asta, proponendo di devolvere le risorse «al potenziamento del Sistema ferroviario metropolitano, con minori costi e tempi più rapidi». Analoga la posizione del candidato grillino Max Bugani che nel ruolo di capogruppo M5s in Comune ha definito il People Mover «uno scempio da fermare». Il candidato civico Manes Bernardini è l’unico che invece di additare il People Mover come una follia di sinistra propone la realizzazione alternativa di una vera metropolitana bolognese con la costruzione di parcheggi sotterranei o sopraelevati in corrispondenza delle fermate.
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